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06 July, 2015 - 18:09

Dopo il referendum Greco del "No" ci sarebbero  da dire tante cose. "No" poi a cosa ? All'Europa, alle condizioni del FMI, alla Troika, ed anche "No da chi", dai giovani alternativi disoccupati o dai commercianti che non volevano l'aumento dell'IVA ? E quale è il futuro del paese, adesso, pur se con questo scatto rivoluzionario ?
Iniziamo col dire che sin da tempi non sospetti non credevamo affatto che la questione Greca potesse risolversi a febbraio, poi al 31 giugno e ne tantomeno al 20 luglio (nuova data), questo perchè l'attesa era troppo forte e le conseguenze troppo importanti. In questi casi sono le decisioni che prendono gli uomini e non il viceversa. Secondariamente già da Sabato avevamo "fiutato" un esito negativo, ragionando sui timing (anche se forse un po in ritardo) pur se non consideriamo affato chiusa, negativamente, la vicenda nel suo complesso rimanendo ottimisti sul futuro dei mercati euro.
Nel merito politico la ragione è sempre in mezzo, da un lato i tedeschi sono rimasti Nazi ed hanno sempre cercato di conquistare il paese con i prestiti anzichè con i Panzer, dall'altro i Greci sono in maggioranza degli statali che non producono un cazzo e vanno in pensione a 45 anni (con i soldi che diamo anche noi con i prestiti fatti). E' vero che le decisioni sono dei Paesi, ed in questo senso anche i paesi dell'euro hanno una sovranità popolare che va rispettata, questi leader l'Europa se li è scelti e probabilmente continuerebbe a sceglieri (nel complesso). Assolutamente contrari, quindi, a cancellare i debiti, i debiti si pagano oppure non si fanno (noi non ne abbiamo), una volta fatti si onorano ed in questo senso ci è piaciuta moltissimo la risposta della Merkel ai compagniucci greci, che non ci sono condizioni per trattare. Fossi io a decidere chiamerei default e Grexit, costi quel che costi a livello finanziario, così si chiude una parentesi oramai troppo lunga e si riparte con una nuova vita, onorando il volere dei Greci e degli Europeisti. Nei fatti, a livello politico e finanziario, non conviene a nessuno operare in modo ortodosso, quindi do per scontato che si troverà una soluzione per non perdire i soldi prestati (che sono tanti, anche quelli italiani) e poi riuscire a smollare con grande arte, in giro per il mondo, il debito Greco che nessuno pagherà mai... Mi aspetto che BCE e FMI si muovano in questo senso, dopo la giornata di oggi, utilizzando fondi e misure straordinarie come abbozzato stamane, almeno per portare la Grecia in GREXIT più morbido e più facilmente controllabile rispetto a dire "annate affanculo !".
Dal punto di vista tecnico su FTSE/MIB siamo su una fan bullish, naturale evoluzione del mercato in termini di analisi di Gann (è un'analisi weekly). Il measuring gap-down ci proietta addirittura sotto area 21000, andando quindi a chiudere il vecchio gap-up in area 21300, ma queste considerazioni sui gap lasciano sempre il tempo che trovano. Ci troviamo già in ipervenduto (BB- è a 21718) e la forzatura in asta di chiusura a togliere altri 70 punti (rispetto a 21670 di pre-chisura) ci da indizi di positività, se vogliamo, in quanto le ripartenze dopo gli spike o strappate  in chiusura sono in genere le più affidabili. Ovviamente aspettiamo un segnale di reversal per tenare "i long", facile a formarsi, che abbandoneremo sul primo livello di short-coverage orario, ben sopra i livello di apertura di oggi, almeno per adesso, e quindi di tutto rispetto.
Per il trading nostro PTF tiene botta, grazie al consistente hedging, anche se siamo stati randellati abbondantemente sui bancari. Ci aiutano le commodity ed in particolare lo zucchero, che però non performa mai come il future... Nel pomeriggio siamo entrati su Generali a 15.75 e mettiamo nel mirino BPT ITA 2037 in caso andasse sotto i 100 (ma anche 105), quantomeno per non vivere di rimorsi così come quando non lo prendemmo a 95 prima che inziasse l'ascesa a 140, vedendo poi la gente che discuteva se fosse il caso di venderlo o di tenerlo ancora in PTF...

 
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