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"L'angolo di Lorenzo - 8 Nov 2015" logo fabiolongo.com

 

08 November, 2015 - 17:56

Pubblichiamo qui di sotto l'editoriale di Lorenzo, al solito in originale (a parte degli E.C.).  Anche questa settimana non siamo d'accordo su diversi forecast e non vediamo nemmeno positivamente rimarcare livelli FTSEMIB che assomigliano a quelli della nostra analisi sul mercato (unici in assoluto e quindi riservati), quantunque adesso siano visibili (a posteriori) anche in analisi tecnica: quindi li abbiamo omessi.  Ci fa comunque piacere condividere l'analisi per le valutazioni macro-economiche e di prospettiva che si sono tra le righe, conservando quindi il testo originale.

Cari lettori,    
settimana importante ma anche noiosa dal punto di vista del trading. Non si sa come far passare il tempo prima di far scattare il rialzo di fine anno, è una questione di timing, da inizio anno abbiamo un guadagno per il Ftse/mib del 17%, il DAX il 13%, non possiamo chiudere l'anno con un 30% di guadagno e allora traccheggiamo con una lateralizzazione senza fine dove abbondano i falsi segnali long/short con supporti in area [... omissis ... ] e resistenze che non vanno oltre i [... omissis ...]. Quando finirà tutto ciò, io penso poco prima o poco dopo il black friday, con una downside esaustivo sui 21500 e successivamente con l'inizio del grande carosello consumistico USA, che inizia il terzo venerdi di novembre e finisce il 24 Dicembre, la riunione della Bce del 3 Dicembre,  ci sarà una rebound deciso al rialzo che porterà l'indice sui massimi dell'anno, ovvero area 24000.
La Yellen questa settimana ha dato un segnale forte per un rialzo dei tassi a Dicembre, l'economia USA è solida (anche se matura) con una situazione di piena occupazione e dall'ultimo dato sul job report di venerdì, disoccupazione al 5% e + 271.000 occupati in più, si incominciano a concretizzarsi anche i primi rialzi dei salari che dovrebbero far aumentare l'inflazione core, preludio per il rialzo dei tassi stessi. Un economia che fa dei consumi il settore trainante insieme all'immobiliare non in bolla, soffre la manifattura a causa di una congiuntura internazionale in sofferenza in primis la Cina. Cina che vede retrocedere sulla produzione industriale e manifattura ma che probabilmente ha già superato la sua fase più acuta.  Draghi il 3 Dicembre darà inizio alle danze del 2°QE che vedrà tassi negativi sui depositi delle banche presso la Bce al -0,30%, aumento degli acquisti da 60 a 75 mld euro mese, e forse anche nella qualità con acquisti anche sui 30y btp e corporate bond. L'Euro andrà verso la parità con USD ma con il tempo non subito, e il crude mantenersi in un area tra 43/48 usd al barile con spike a 35$ nelle fasi più acute (momentanee). Chevron ha annunciato 7000 licenziamenti, i crediti deteriorati del settore oil &gas è aumentato del 66% a 72mld di USD, insomma per il momento non vedo ancora la luce in fondo al tunnel.
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