Quanto Investire
In questo articolo: Introduzione alle tematiche di money management quanto investire in un titolo di un dato capitale percentuale della liquidità disponibile
INDICE CORSO DI BORSA TRADING WAYS
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Decidere quanto investire appartiene alla tematica più generale del Money Management. Le origini del ragionamento nascono dalla realtà che un investimento è sempre un rischio e dunque si vuole gestirlo.Il concetto stesso di investimento, ossia del non godere immediatamente di una risorsa economica per avere un ulteriore beneficio nel futuro, è fondamentalmente alla base della quantificazione del rischio che un soggettoè disposto a sostenere. All'interno di questo rischio globale si applicano poi decisioni di frammentazione di prodotti ed anche di tempi.
La gestione della percentuale di investimento a mio avviso si basa su delle regole fisse, come suggerito dell'esperienza di tutti, e da alcune regole variabili.
Nel documento si suppone che si sia già eseguita una differenziazione dell'investimento e che il 100% del capitale da investire sia appunto la parte che si è dedicata alla componente azionaria, indipendentemente se questa sia il 50% od il 20% dell'intero capitale da investire. Qui andrebbe aperta una discussione su quanto riservare all'azionario e la risposta sarebbe che è cosa soggettiva in funzione della tollerabilità alla perdita e da rischio/beneficio.
La regola fissa che mi sento di dare come obbligatoria è la seguente:
1. Non investire mai più del 50% del capitale su un solo titolo - Mediamente il 10-15% del capitale.
Ritengo che il 50% sia una soglia quasi da pazzia. A questa regola fa ovviamente eccezione il caso in cui si disponga di informazioni segrete, anche se eticamente non suggerisco a nessuno di operare illegalmente. Non si investe mai tutto per la ragione che una forte perdita distruggerebbe tutto il capitale. Recuperare una perdita con un capitale ridotto è molto più difficile poichè la percentuale di guadagno va moltiplicata per un capitale inferiore. Ad esempio dopo aver perso un 50% se si recupera il 50% con il capitale rimanente si torna solo ai 3/4 del capitale inziale. Questo fa parte delle regola di borsa che dice che è molto difficile guadagnare ma è molto facile perdere,
Inoltre avere liquidità a disposizione permette di raccogliere occasioni in stato di ipervenduto che possono presentarsi sia in intervalli intraday o settimanali e che non possono essere altrimenti raccolte per mancanza di denaro. La borsa è anche fatta di efficienza e tempismo, per cui se non si ha denaro a disposizione si opera in una condizione di paralisi. Credo che sia sempre meglio essere in una condizione aperta con propsettive ricavi inferiori piuttosto che in una chiusa con ricavi potenzialmente maggori.
La parte variabile sotto al 50% dipende dal:
- Capitale a disposizione
- Confidenza dalla bontà dell'operazione
Se il capitale è basso rispetto ai costi di transazione, ci si deve muover necessariamente intorno al 40-50% perchè poi vanno applicati capital gain e costi di transazione che rendono oggettivamente misero il ricavo ottenuto. Se faccio l'ipotesi di operare con 1000 euro e di aspettarmi il 10% di ricavi ed ho un costo di transazione di 10 euro, allora il guadagno atteso è di meno di 80 euro a cui va applicata la ritenuta del 12,5% e dal 2012 anche superiore. Chiaramente ricavare circa 70 euro a fronte di una ottima prestazione (10%) è una vera delusione. A mio avviso 1000 euro rappresentano il limite inferiore di investimento ma i risultati significativi (per quello che è tenore di vita di questo paese) possono avvenire con investimenti di almeno 10.000 euro. Considerando una media del 10% mese per un bravo trader (2 digit), in un anno grossomodo si raddoppia il capitale al netto del capital gain edunque quanto siete disposti ad investire oggi rappresenta quello che mediamente potreste guadagnare in un anno. Volendo essere pratici a mio avviso 10.000 euro possono essere una cifra corretta per operare su un titolo anche per i più facoltosi, dal momento in cui rappresentano una somma per comprare una automobile utilitaria o un viaggio di tutto rispetto, ritorando al concetto base dell'investimento.
2. Selezionare gli strumenti che si intendono acquistare (anche nel tempo) e poi suddividere in parti eguali il capitale a dispisizione lasciandosi comunque almeno una parte di liquidità.
Ad esempio fatto 100 il capitale a disposizione, essendo dentro con il 30%, e selezionati 3 nuovi titoli, lasciarsi un massimo di 40% di disponibilità ed investire il 10% su ogni titolo. Quindi 30% investito, 30% nuovi ingressi, 40% disponibile. Queste è la regola che personalmente cerco di seguire e che mi permette di misurarmi con varie opportunità e di lasciarmi aperture anche per il futuro. L'uscita inoltre da posizioni aperte permette di incrementare la liquidità e pertanto le parti da non utilizzate vanno definite anche in ragione della previsione di disinvestimento. In situazioni più attive si può ridurre la disponibilità al 10%.
Una eccessiva frammentazione del portfolio è comunque da evitare, diciamo che non andrei oltre i 10 strumenti altrimenti è pesante seguirne l'andamento. Inoltre è difficile azzeccare 10 previsioni, mentre è più probabile riuscire in 2 o 3, le migliori fra quelle pensate. Nei casi di buona confidenza divedere il capitale in 3 o massimo 5 parti è ottimo, altrimenti 7 posizioni aperte possono essere una valore medio che funziona. Ogniuno trovo il proprio equilibrio.
C'è comunque da precisare che il capitale dedicato all'acquisto di una azione potrebbe essere investito nel tempo con più ingressi secondo quando indicato inL'Acquisto .
La tattica indicata della suddivisione vuole anche proteggere dal crash di un titolo: se un titolo in portafoglio perde in una giornata il 20%, magari già in open, complessivamente la perdita è solo del 2%. Tuttavia se tutti i titoli aprono in perdita del 4% e si è dentro con il 100% del capitale, non c'è via scampo... si perde il 4%. Il crash arriva di notte o completa rapidamente, in poche ore è già tutto distrutto. Quindi: