Martedi 19/03/2024 ore 12:14:05 Disclaimer

Il concetto di Stop

In questo articolo: introduzione alle tattiche di gestione tecniche trading generali di Stop Order Stop Loss Stop Profit

INDICE CORSO DI BORSA     TRADING WAYS

 

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Questo articolo risale al 2007 e lo ritengo ancora valido in termini di concetti base. C'è da osservare, tuttavia, che la strategia dello stop loss nei mercati finanziari moderni può essere una modalità estremamente scoveniente e nei fatti perdente per operare su titoli, commodity ed ETF, ossia prodotti non soggetti a scadenza od a perdita illimitata. Ciò perchè una delle dinamiche dei mercati è proprio quella della ricerca degli stop loss dei trader. Ad ogni modo questa considerazione introduttiva non viene sviluppata in questo articolo.

Gli stop rappresentano una tecnica per il trading che un investitore, di qualsiasi esperienza e con qualsiasi obiettivo di risultato, non deve mai dimenticare di utilizzare, almeno per una certa classe di prodotto.

Purtroppo la borsa è il mercato più "infame" che possa esserci, sia perchè esistono dei "giochi" al di sopra di ogni immaginazione di chi opera, sia perchè è un oggetto continuamente in movimento, a livello di minuti fino a periodi di anni, che se affrontato un po "alla giornata" e senza paletti di riferimento diviene un vero e proprio gioco al massacro. Gli stop sono appunto dei paletti che un investitore mette in anticipo in modo da regolare in automatico certe dinamiche fallimentari, anche per non essere costretto a monitorare continuamente il mercato o per evitare decisioni sbagliate prese posteriormente all'investimento sulla scia dell'emotività. Questa è la teoria di base.

Esistono 2 tipi di stop:

  • stop loss
  • stop profit

Entrambi vogliono proteggere i risultati operativi, ovvero il primo porre un limite alla perdite (anche se non può mai azzerarle), il secondo preservare i guadagni.

Stop Loss

Lo stop loss è la classica soglia inferiore oltre al quale non si è dispositi a sopportare una perdita. Lo stop va definito sempre in anticipo, quindi contestualmente all'inizio di una operazione. Sembra un metodo molto rigido e stupido perchè si potrebbe sempre rivalutare la situazione sulla base di nuovi elementi decisionali, ma molte volte la psciologia del trading e lo stress a cui si è sottoposti rischiano di rendere "poco obiettivo" anche il più razionale degli uomini.

La regola che si è diffusa in letteratura è quella di fissare lo stop in anticipo, con l'eccezione di modificarne il livello solo in casi eccezionali, anche se queste circostanze per molti sono sempre state fallimentari. Lo stop si applica e basta.

Per quanto riguarda il livello dello stop, ovvero "il quanto" deve stare sotto rispetto al prezzo di ingresso (o PMC), questo dipende da numerosi parametri quali la condifenza dell'operazione, il livello di ingresso, il target di prezzo, il livello di rendimento atteso e quindi il livello di rischio, il fattore rischio/benefici dell'operazione .... insomma è molto difficile dare una regola se non addirittura sbagliato.

Lo stop può inoltre essere definito su movimenti intraday o su valori di chiusura, anche se i sistemi di trading più comuni offrono lo strumento solo sul prezzo real-time.

Molto usano 2 stop di riferimento:

  1. stop immediatamente sotto l'ingresso, a qualche tick di differenza
  2. stop a percentuale, in genere mai oltre il 3-5%.

Il primo stop va usato per operazioni ad alto rischio per le quali il livello di ingresso rappresenta una soglia limite sotto la quale il titolo può scendere di parecchio. E' il caso di una resistenza che viene violata. E' il caso di un minimo importante che da cui si rimbalza. Oppure il supporto di una media mobile, o di una banda di bollinger, insomma un valore numerico definito come livello di ingresso ed uscita sotto il quale le considerazioni speculative vengono infrante ovvero non sono più valide.

Il secondo stop va usato per operazioni per le quali da un lato si è dispositi a tollerare una maggiore perdita, dall'altro in cui oggettivamente bisogna fare i conti con una certa volatilità dello stumento, circostanza che rendere impossibile operare nel modo precedente. Per le percentuali obiettivamente 1 o 2 punti percentuali rappresentanogià un errore operativo di ingresso, visto che partendo più sotto si avrebbero avuti risultati migliori. Tuttavia nei casi di mercato volatile, si è costretti ad impostare stop con un discreto margine di tolleranza in quanto "spike" eccezionali potrebbero portare il titolo sotto soglia molto facilmente.

C'è da dire che, operando secondo teoria, molte persone hanno sostento perdite davvero ingenti che sarebberostate evitate mantenendo la posizione ed aspettando un ritorno sul pareggio. Questo va evidenziato e si sposa con quando indicatoin introduzione.

Nel caso in cui l'ingresso sia positivo, va rivisto sempre lo stop loss ponendolo più alto in modo da difendere i guadagni.

Attenzione al fatto che su una apertura crea un GAP enorme al ribasso con la chiusura precedente, lo stop difende ma ovviamente "al meglio" .... se un titolo apre a -20% c'è poco da fare.

Stop Profit

Lo stop profit è un limite bello, nel senso che definisce la percentuale di gain che si intende capitalizzare, per uno o più dei seguenti motivi:

  • livelli tecnici di resistenza, es R1, R2, R3, massimi, banda superiore di bollinger ... 
  • livelli pratici di guadagno percentuale
  • livelli pratici di guadagno assoluto

E' chiaro che lo stop profit non deve necessariamente far liquidare tutta la posizione in essere sullo strumento, magari solo 1/3 o 1/2 o 2/3 ma è comunque sempre bene capitalizzare un successo, anche a costo di rientrare successivamente con nuovo capitale.


Roma, Marzo 2007
Content Update Gennaio 2013
Format Update Agosto 2013
Fabio Longo

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