Martedi 19/03/2024 ore 10:24:39 Disclaimer

Il Pericolo dei Broker e degli Intermediari Finanziari

In questo articolo: descrizione di un fenomeno in crescita broker, intermediari finanziari, introducing broker, ed altri soggetti che ruotano intorno al mondo della finanza ed ai mercati finanziari. Pericoli indotti.

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La pubblicità ci consente di portare avanti il sito senza metterci del nostro e mantenendo quella totale autonomia ed indipendenza che ci ha sempre contraddistinto ...

 

Dal 2010 e sempre con maggiore frequenza ho ricevuto contatti di soggetti appartenenti a Broker finanziari che mi offrivano programmi di affiliazione od altre forme di collaborazione che descriverò in questo documento, assieme ad altre circostanze che ritengo essere "drammatiche" per quello che significano nella realtà dei fatti. In prima battuta ero anche lusingato di essere stato contatto, ma quando ho capito di cosa si trattava, e le dimensioni industriali del fenomeno, sono rimasto dispiaciuto perchè ho capito di essere un mezzo "del parco buoi" per un procacciamento d'affari non completamente regolare (e comunque eticamente inaccettabile). Solo grazie al mio istinto, sempre malfidato e conservatore, ho evitato di cadere in una trappola ed evitando che altre persone potessero cadere in problemi ben più grandi, addirittura sollecitati dal sottoscritto.

Entriamo un attimo nel dettaglio per capire cosa mi è stato proposto. In origine si parlava di collaborazione, come evidenziato qui di seguito (ho omesso informazioni del contatto e del broker tali che il tutto sia in forma anonima).

Gentile Sig. Fabio Longo mi chiamo [...], account manager per [...] Vi scrivo dopo aver visitato il suo sito, che ho trovato molto interessante per la sua accurata descrizione delle dinamiche che muovono i mercati e delle spiegazioni tecniche e strategiche del mondo della finanza. Di seguito, alcuni dettagli su [...]: ... omissis ... le chiedo se fosse interessato in una collaborazione di partnership con [...]. In attesa di un suo riscontro le porgo I miei cordiali saluti Dopo aver chiesto maggiori informazioni circa la "collaborazione di partnership", anticipando il fatto che non mi interessavano programmi di affiliazione o di procacciamento di clienti, ho ricevuto una serie di "ulteriori inviti" tipo i seguenti due:

La nostra proposta di partnership consiste nella possibilita` di applicare il nostro banner vostro sito. Ricevera` commissioni in percentuale per ogni transizione completata (aperture e chiusura) dei traders registrati tramite il nostro banner/link nel suo sito. Per darle un idea dei possibili guadagni le allego la tabella delle commissioni. Normalmente per siti con simili traffici al suo le commissioni raggiungono guadagni intorno a 300/400 euro ogni 3 mesi. Valuti con calma, attendo sua risposta e poi ancora ... con la nostra offerta guadagneresti 300 euro in poche settimane con un solo cliente. Ti faccio un esempio, secondo il nostro schema commissionale per ogni cliente sotto il tuo conto, guadagneresti 5/6 Euro per ogni lotto aperto e chiuso, se il cliente apre e chiude 1 lotto al giorno, in un mese (20 giorni) sono 100/120 euro in un mese. Con solo 4 clienti guadagneresti 400/480 al mese. E questo guadagno e` continuo senza limiti. Consideri che la nostra offerta non e` solo rivolta a siti web con banner ma e` anche rivolta a Money Managers. Valuta questo esempio e fammi sapere.

A dire il vero questo personaggio non è stato tra i peggiori anche se diversi elementi lasciano supporre che sia un soggetto artificiale. Nel 2013 un famoso broker di opzioni, sotto forma di signora gentile e carina (con tanto di foto) mi scrisse infatti per chiedermi di mettere della loro pubblicità sul mio sito, tenendomi però un vero e proprio tranello: Quanto chiedi per mettere [...] sul tuo sito? scrisse così, a "bruciapelo". Dopo diversi rimpalli di email mi scrisse Okay, mi dovresti fare un favore enorme pero', registrati con un'altra email con questo link . Il link era quello del loro "programma di affiliazione", spacciato come cortesia personale per concludere il deal della pubblicità. Questo tentativo è gravissimo in quanto rappresenta un evidente raggiro per la registrazione in un programma di affiliazione, non consentito dalla legge per coloro che non sono iscritti all'albo. E così se mi fossi fidato dell'intermediario avrei passato dei guai in quanto sarei diventato a tutti gli effetti un introducing broker, non autorizzato, con tanto di link uscente dal mio sito.

Ci sono stati poi numerosi altri eventi, che ometto per desiderio di sintesi, ma in cui l'appetibilità della proposta è aumentata sempre di più, assieme al pushing per l'adesione ai programmi di "procacciamento clienti" che si è fatto via via più importante. Sin dal primo evento di questo tipo mi sono interessato alla tematica finanziaria e legale, pur senza approfondirla in modo consistente visto che ci sono cose più belle da apprendere nella vita. Sostanzialmente ci sono diversi soggetti e figure di intermediazione sul mercato finanziario, dai broker, agli intermediari, ai consulenti e promotori finanziari, agli introducing brokers che vado a descrivere nel seguito del documento. Tutte queste entità sono costruite attorno ai mercati finanziari e si configurano, davvero molto spesso, come soggetti parassiti incapaci di trarre profitto dai mercati ed intenti solo ad appropriarsi capitale degli altri. Vediamo nel seguito qualche definizione e qualche notizia di merito.

Broker ed Intermediari Finanziari

Storicamente il broker è un intermediario finanziario che offre un servizio di negoziazione di titoli per conto terzi, che ha il compito di trasmettere al mercato le offerte di acquisto o di vendita dai suoi clienti. L'intermediario non dovrebbe far altro che "inoltrare" al mercato le proposte ricevute degli investitori. Il broker quindi non dovrebbe assumere una parte attiva nella transazione finanziaria, né tantomeno proporre delle sue offerte al mercato degli investitori: il suo profitto dovrebbe essere generato solamente dalle commissioni che applica per ogni operazione eseguita, che possono essere fisse o a percentuale (una percentuale del valore del transato).

Oggi con il termine broker si fa anche riferimento alle cosidette "Imprese di Investimento Comunitarie". In termini più generali nella classe degli intermediari finanziari ci sono le "classiche" SIM e le società di gestione del risparmio (le SGR), ma da tempo anche soggetti diversi quali intermediari finanziari autorizzati solo alla negoziazione in conto proprio di strumenti finanziari derivati e al collocamento, banche extracomunitarie, agenti di cambio, imprese di investimento e società fiduciarie. Esiste una precisa normativa, disponibile sul sito Consob, a cui tutti questi soggetti devono sottostare. Ad esempio per le imprese di investimento il sito Consob recita così: I soggetti abilitati operano normalmente presso le loro sedi e dipendenze, dove il risparmiatore si reca per effettuare investimenti. A volte, però, la promozione ed il collocamento di servizi di investimento o prodotti finanziari viene svolta "fuori sede" e quindi anche presso il domicilio del risparmiatore. Il nostro ordinamento ha ritenuto che in questi casi il risparmiatore deve essere particolarmente tutelato prevedendo che: i soggetti abilitati si avvalgono di promotori finanziari che, dopo aver superato un esame di abilitazione, vengono iscritti in un albo [...]

Di particolare importanza sono infatti diventate le Imprese di Investimento Comunitarie (con o senza succursale), classe di intermediari nella quale ricadono tutti i soggetti "Broker" le cui pubblicità invadono i siti blog di trading e di finanza (incluse quelle del circuito Google), invasione che si è consolidata negli ultimi anni sia come presenza sui canali mediatici sia come numero di soggetti operanti (ad oggi sono diverse centinaia). In origine sono comparsi come broker sul Forex ma poi si sono estesi coprendo prodotti azionari, commodity, indici, sotto forma di opzioni o di CFD aspetto già discusso su questo articolo sui CFD. Questi broker si definiscono, descrittivamente, come un ente, una società o una persona che farà da intermediario tra il trader o cliente e il mercato, ma formalmente sono soggetti a cui è riservato l’esercizio professionale dei servizi di investimento nei confronti del pubblico, in cui il termine servizi di investimento può significare cose molto differenti tra loro, ossia: negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti,sottoscrizione e/o collocamento con assunzione a fermo ovvero con assunzione di garanzia nei confronti dell'emittente, collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di garanzia nei confronti dell'emittente, gestione di portafogli, ricezione e trasmissione di ordini, consulenza in materia di investimenti, gestione di sistemi multilaterali di negoziazione. Si capisce che, nonostante il riferimento normativo (Testo Unico della finanza, d. lgs. n. 58/1998 ed altri della stessa serie), questi soggetti sono autorizzati a veicolare prodotti finanziari di vario tipo. Le Imprese di Investimento Comunitarie spesso hanno sede legale fuori dal territorio italiano, in particolare a Malta, Cipro od in altri "paradisi fiscali" per ovvie ragioni legate alla minor tassazione dei profitti (e se vogliamo anche all'irreperiblità sul territorio). Quando non hanno succursale in Italia divenda difficile anche una eventuale azione legale contro un soggetto fisicamente non presente in Italia.

L'aspetto di rilievo, che si segnala su questo articolo, è che nelle pubblicità il broker (Imprese di Investimento) non si definisce mai che per quello che è (chiaramente fa leva sulla scarsa preparazione od ignoranza del pubblico a cui si riferisce); non si capisce che si tratta di un soggetto di fiducia al quale l'investitore/trader dovrà affidere i propri soldi attraverso un deposito. Si descrivono invece come una "piattaforma per operare sui mercati finanziari", corredata di grafici aggiornati in tempo reale per monitorare l’andamento dei prodotti, od anche struttura che fornisce consigli ed assistenza al trading; quelli che le posseggono espongono licenze che lo autorizzano ad operare (ad esempio licenza europea CySEC e la licenza italiana rilasciata dalla CONSOB per il mercato italiano) ma non sempre questa indicazione è fornita e comunque non evidenzia mai il carattere di intermediario sui mercati finanziari a meno di non dover cercare autonomamente il significato di queste informazioni e certificazioni. Molti di questi soggetti mettono a disposizione assistenza in lingua italiana e telefonica, cosa comunque non scontata (addirittura). La cosa su cui spesso di fa leva è l'aspetto delle "promozioni": bonus iniziale o un deposito minimo richiesto molto basso, campagne tese a dimostrare che il broker è alla portata di tutti e che offre addirittura dei vantaggi. Ultimo aspetto che si evidenzia nelle pubblicità è quello più tecnico ossia indicazione sugli spread minimi e livello di leva finanziaria possibile (es un forex broker medio offre solitamente una leva di 1:100 ma c'è chi offre sino a 1:400). Tante belle informazioni ma non è mai troppo chiaro il fatto che si opera sul mercato in modalità indiretta, rispetto ai mercati ufficiali (es MTA, IDEM ecc..), ossia si opera con un'intermediazione ed in molto casi addirittura su mercati paralleli rispetto a quelli dei sottostanti dei prodotti. Rimando in tal senso all'articolo sui CFD dove è evidenziata la differenza tra un DMA ed un Market Maker. Infine c'è da evidenziare che questi soggetti fanno notizia (pubblicità) con frasi entusiasmanti del tipo "ho guadagnato 500 euro in 2 ore con soli 100 euro", additate a testimonianze dirette dei loro iscritti/clienti, senza informare però che quasi tutti quelli che ci hanno provato ci hanno perso molto, anche tutto il capitale, nel giro di poco tempo: attenzione a non farsi coglionare dai testimonial.

Promotori Finanziari e Introducing Broker

Il promotore finanziario è invece una figura professionale (persona) che per operare sul mercato deve sostenere un esame presso la Consob. Dispone di una qualifica professionale ed di un certificato professionale di un'istituzione bancaria, anche se come vedremo non è affatto testimonianza di onestà anche se è indicazione di competenza finanziaria. L'attività di promotore finanziario deve essere svolta esclusivamente nell'interesse di un solo soggetto, ovvero per quello per cui si promuovono i prodotti finanziari, e solitamente prevede un'attività fuori sede ossia esercita l'offerta fuori sede come dipendente, agente o mandatario. Un promotore finanziario può lavorare solo ed esclusivamente per una singola società, può avere quindi un solo mandato, ma sono molti i promotori finanziari che lavoravano come introducing broker presso una società collaborando contemporaneamente con altre società. Più in dettaglio alcuni promotori finanziari hanno mandati con le società italiane e contestualmente esercitano per società che offrono prodotti di Trading come quelli dei broker su descritti.

Il promotore finanziario nasceva tanti anni come persona fidata e in stretto contatto con le famiglie istaurando in un rapporto dedicato, rapporto che faceva/fà si che i clienti si fidino in tutto e per tutto del proprio promotore finanziario. Nella realtà sono molti i casi in cui i clienti si sono visti sottrarre somme importanti, magari i risparmi di una vita. Quelli onesti hanno comunque spinto prodotti di SGR, prodotti che notoriamente sottoperformano il mercato in caso di andamenti a rialzo e lo sovraperformano in caso di andamenti a ribasso, per via della gestione "attiva" che statisticamente andava (e va) sempre male rispetto ai benchmark. Non sarà mica un caso, ci si chiede ? Per questo oggi la raccolta finanziaria si è notevolmente ridotta (anche grazie all'introduzione degli ETF "fai da te") e la figura del promotore ad oggi è molto meno attiva. Circa " fatti meno gravi" alcuni promotori sono stati segnalati perché non iscritti alla Consob come promotori finanziari, così come alcuni broker utilizzavano figure di Introducing Broker, che nei fatti operano come promotori di prodotti finanziari ,a senza essere iscritti all'albo ufficiale.

Un Introducing Broker è invece una persona (giuridica o fisica) od anche una società che presenta ad una Banca od ad una Istituzione Finanziaria dei clienti operanti autonomamente, ossia dei traders, ricevendo una commissione per questa azione di "procacciamento di clienti". La commissione è in funzione dei volumi generati dai clienti stessi. Gli Introducing broker offrono solitamente ai propri clienti anche dei segnali di trading o dei sistemi trading, in chiaro intento di sollecitare le transazioni sul mercato attraverso il broker che rappresentano. I clienti che un Introducing Broker ricerca sono per lo più di natura retail e questi soggetti hanno formalmente il compito di presentare l'attività svolta dall'intermediario. Gli introducing broker dovrebbero quindi limitarsi all'enunciazione delle qualità e caratteristiche dell'intermediario, ma nei fatti operano come veri e propri promotori finanziari, pur non essendo iscritti all'albo Consob, facendo pushing dei prodotti del broker. Inoltre i sistema di remunerazione è legato alla tipologia di prodotti finanziari (es CFD), al patrimonio investito, ai volumi di trading generati, in netta conflittualità rispetto a questa qualifica professionale. Per questo motivo fanno sottoscrivere al cliente un mandato a gestire, l'apertura di un conto di negoziazione, un deposito iniziale, un questionario di valutazione dell'appropriatezza ed altro (tipo antiriciclaggio). Così come per i più classici promotori finanziari questi soggetti devono anche presentare al Broker le aspettative di raccolta, i saldi sul "portafoglio" della clientela di riferimento, l'andamento su base mensile; una statistica sugli appuntamenti fatti, sui nominativi raccolti, sui contratti chiusi e su quelli rescissi, nonché sugli svincoli effettuati dalla clientela. Da quello che si evince in alcuni rapporti della Consob questi soggetti possono arrivare a percerire anche decine di migliaia di euro al mese in funzione appunto dell'attività svolta e sostanzialmente del profitto realizzato dal broker finanziario.

Altri Soggetti Connessi

Ci sono poi una serie di soggetti connessi alle 2 tipologie precedenti, ossia agiscono a favore di Broker e di Intermediati Finanziari ma senza assumere, formalmente, i connotati dei Promotori o di Introducing Broker. Sono i portali di informazioni (non ho migliore sintesi), spesso legati al forex, che si presentano come soggetti esterni ed indipendenti dai Broker fornendo informazioni su trend, analisi tecniche, formazione trading, notizie e news, andamento degli indici, dei cambi, delle quotazioni, utility per la conversione della valuta ecc... Ad esempio basta digitare su un motore di ricerca "FOREX COM" o semplicemente "FOREX" per ottenere una lunga lista di questi portali informativi (ci sono tutte le derivazioni possibili della parola Forex). Sono siti che nel page rank di Google vanno da 1 fino a 4-5, quindi anche di importanza medio-alta, che spesso dispongono di una "redazione professionale", che sono un ramo di una azienda di pubblicità e che si propongono come testata giornalistica a tema economico e finanziario. In realtà nelle loro pagine si trova sempre una sezione dedicata ai Forex Brokers od a altre tipologie di Broker. E' evidente che gli investimenti fatti per sviluppare il loro sito, promuoverlo nel circuito internet (es acquisto di link per aumentare il Page Rank Google, aumentando il bacino potenziale di visitarori) e mantenerlo/aggiornarlo nel tempo trova spiegazione in un ritorno di vendita che solo i Broker e gli intermediari finanziari possono giustificare, non avendo altri servizi in vendita. Oppure vendono altro ?

Lo stato delle cose

La situazione presentata sopra rientra formalmente nella legalità, ma in verità ha dei tratti drammatici: come sempre le istituzioni italiane non sono sufficientemente attive, ne tantomeno proattive, alla gestione dei problemi e delle "varie truffe" che avvengono in questo paese, fra cui quelle sui circuiti finanziari. Consob e Banca d'Italia sono storicamente istituzioni dove vengono piazzati, ancora oggi, i figli di papà e personaggi appartenenti al circuito politico, figure pagate profumatamente per non far nulla ed agire solo per questioni di "facciata" istituzionale. Emergono eventi e testimonianze importanti proprio sul sito Consob, ad esempio su provvedimenti adottati dalla Consob nei confronti dei promotori finanziari , che sono incredibili per frequenza e importi di truffa: per questa tipologia sono numerosissimi i casi di appropriazione indebita, distrazione, operazioni non autorizzate dai clienti, contraffazioni (es firma di documenti), acquisizione mediante distrazione della disponibilità di somme e di valori di pertinenza dei clienti, inoltro di operazioni bancarie non autorizzate dai clienti, predisposizione e consegna ai clienti di rendicontazioni non rispondenti al vero. Si parla di importi consistenti da decine di mila euro fino a milioni di euro per ciascun promotore. Tutto questo è davvero scandaloso e deprime non solo chi è vittima ma anche chi, giorno dopo giorno, cerca di "guadagnare onestamente la pagnotta" sui mercati finanziari. Non è poi un caso raro questo delle truffe dei promotori finanziari, ma sembra essere cosa sistematica e, considerando le pene "ridicole" inflitte sia a livello di Consob (sospensione per alcuni mesi della attività, interdizioni, sanzioni minime) che a livello giudiziale (no comment), la ripetibilità nel futuro è quasi una certezza. Ci si chide perchè ancora oggi ci si affidi alle figure dei promotori finanziari per operare sul mercato, data l'enome facilità di accesso resa possibile con i meccanismi di trading on line.

La situazione sui Broker presenta invece tratti diversi. Ovviamente nessuna istituzione finanziaria di una certa importanza (es una SIM) si espone mai in forma diretta, ma se del caso agisce per il tramite di agenti che poi vengono accusati dalle stesse istituzioni finanziarie di aver nuociuto alla loro immagine ed al loro patrimonio costituendosi addirittura come parte lesa. Non si faccia mai di tutta l'erba un fascio, proprio perchè ci sono anche istituzione serie nel nostro paese, però sentire che una SIM od una SGR non era informata dei fatti (reati dei loro promotori/agenti) è una scusa molto debole, peraltro inaccettabile in termini di meccanismi di controllo e governance aziendale. I casi più frequenti sono invece quelli di promotori finanziari ed introducing broker non autorizzati da Consob che operano per i Broker, spesso sul Forex. Sempre nel link Consob riportato sopra possono trovarsi recenti provvedimenti contro intermediari. Questi, per la ricerca di clientela retail, a cui far sottoscrivere i propri servizi di investimento (primariamente CFD, sempre loro ...), hanno utilizzato attività di promozione "fuori sede" con personale qualificabile come "introducing broker", soggetti che non risultavano affatto iscritti all'albo dei promotori finanziari oppure che non risultavano iscritti a quella specifica impresa mandante. Questo fatto appare estremamente più grave delle truffe dei promotori finanziari in quanto non si tratta di un singolo ma di una entità ufficiale di intermediazione finanziaria, che assolda persone fuori delle norme di riferimento, e che continua ad operare tranquillamente dopo provvedimenti che sono in genere molto morbidi e comunque temporanei.

Ancora una volta i fatti dimostrano come CFD e prodotti derivati, che nella loro natura oggettiva possono essere anche utili, finanzino attività che sono parallele ai mercati finanziari e che spesso si traducono in attività illecite e comunque negative per gli investitori. Ancora una volta dove c'è un intermediario fra il cliente (o meglio il denaro) ed il mercato finale nascono o si generano (senza limite di fantasia) forme di abuso e di truffa a discapito di chi investe sul mercato. Il trend in crescita e di diramazione/evoluzione rispetto alle forme originali è ben evidente. Il mio consiglio spassionato, almeno ai più giovani ed inesperti, è sempre lo stesso: NO BROKER e NO PRODOTTI DERIVATI; solo in questo modo la gran parte dei pericoli "aggiuntivi" a quelli intrinseci del mercato viene eliminato totalmente.


Roma, Ottobre 2013
Fabio Longo

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