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Una Giornata Indimenticabile

3 Aprile 2011

Oggi è stata una giornata che non dimenticherò mai, e con tutta probabilità nemmeno mio figlio: Dio ci ha fatto un carezza regalandoci un momento indimenticabile.

 

Ero nei pressi di Anzio, cittadina a cui mi lega un grande senso di appartenenza fra pesca, sbarco americano e mie personali radici. Già dalle prime ore del mattino ci recavamo a fare un passaggiata al mare per la prima giornata "estiva" del 2011; la giornata si presentava fantastica: cielo terso, 24 gradi, mare piatto e limpido. Fantastica giornata. C'erano tutte persone amanti del mare, persone del loco, semplici, senza dediserio di protagonismo, educate, cortesi, estroverse; bambini, adulti e vecchi tutti legati da un unica grande passione: il mare.

Già solo queste circostanze elevavano la giornata in positivo. Però così, dopo che mi figlio aveva ingaggiato una delle solite partitelle sulla spiaggia in stile '900 e si stava divertendo enormemente, io seduto su uno scoglio, a dorso nudo, non potevo far altro che soffrire per non poter fare, finalmente, quella piacevole pescatona che tanto desideravo, dopo aver cercato la pesca durante tutto il gelido inverno. Una grande frustazione sopraggiungeva.








Scurtando il mare, ammirandone la bellezza, notavo un movimento di color argento: era un pesce a fior d'acqua che saltava, poi roteava su se stesso, poi si rotolava. Davvero inspiegabile quello che stava succedendo. Riflettendo meglio, ancora inspiegabile. Avvicinato poi da altri curiosi decidevo di provare a prenderlo nonostante non avessi nemmeno una fiocina, nemmeno il costume ed il mare fosse gelido. E' la montagna che va da Maometto ? Mi chiesi tra me e me. Così, fiducioso, ma in mutande, ho tentato di raggiungerlo a nuoto, a circa 100 m dalla riva; lo sforzo è stato grande perchè l'acqua era davvero fredda; ma appena giunto in sua prossimità, il pesce s'inabassia e fugge. 











Dunque ancora un altro dispiacere, ed in più qualche disagio. Ma pazienza. Dopo mezz'ora circa decidevamo di ritornare a casa, incamminancodi per la nostra via, seppur contenti per la bella mattinata e se non altro per il magnifico sole ed il divertimento di mio figlio. Ma ecco che il pesce si riavvicina alla riva, venendo proprio verso di noi. Quasi che qualcuno l'avesse spinto da quella parte ! E qualcuno l'ha spinto per farci questa carezza e consolarmi dall'ennesima delusione. Non può esserci altra spiegazione e, forse, nemmeno va cercata ... Dio non esista mai a manifestare la propria volontà

Immediatamente colgo l'attimo e senza esitare nuovamente mi spoglio e mi getto in acqua, pur cosciente che avrei dovuto prenderlo con le mani. Si è svolta una lunga battaglia, tatticamente organizzata nello spingere il pesce verso la riva, probabilmente stordito da qualche cosa, forse un urto, ma comunque sano, forte e bello come il mare ! Parliamo di un cefalo di 2 Kg, pinna gialla, un lustrino, uno dei pesci più buoni del Mediterraneo (è molto meglio della classica spigola....) Per qualche istante è sembrata una battuta di caccia dell'era dei Romani, come Enea forse, proprio sui suoi lidi, anche se mi mancava le lancia di legno con legata una punta in ferro battuto ! Ma l'atmosfera era quella. La caccia. Avevo solo le mani e la battaglia è durata circa 15 minuti, con tanto di pubblico, che si è formato via via, che mi supportava quando ero esausto e mi fermavo per riprendere fiato: allora essi mi incoraggivano Forza Forza ! Ed Alessando aumentava il supporto con voce forte: Forza Papà !. Nel momento in cui, finalmente, sono riuscito a prenderlo con le mani (per la coda) ed a portarlo al cielo, baciandolo per la sua magnificenza ed urlando per la conquista, la gente esplodeva in un applauso spontaneo e sincero, raddoppiando così la gioa di quel momento fantastico ed irripetibile, gioia mia e soprattutto di mio figlio...

Il bel momento non si è concluso qui, poichè ritornando a casa via lungo-mare con il pescione tra le mani, da dove eravamo venuti qualche ora prima passando inosservati, venivamo salutati e abbracciati come fossimo legionieri di ritorno da un'impresa ! In tantissimi ci hanno manifestato simpatia, cordialità, ammirazione trasferendoci essenzialmente una sensazione di amicizia e di pace. Anche quei momenti sono parte del nostro ricordo.
Qui di seguito due immagini: nella prima il pesce sembra piccolo, per via dell'inclinazione; nella seconda le sue dimensioni si possono apprezzare meglio !

Eravamo usciti a farci una passaggiata sulla spiaggia, senza aspettarci nulla di più. Grazie Signore. M'inchino dinanzi al tuo cospetto. Sempre Ti lodo. Sempre ti adoro. Sempre combatto per il Tuo nome . Venga il tuo Regno. Sia fatta la Tua volontà. Grazie !

 

 Roma, 03-04-2011

Fabio Longo