Ieri ci eravamo lasciati con una "attesa di domani sul crude riteniamo in esito positivo" ed oggi l'OPEC si accorda sui tagli alla produzione, mi sembra in modo serio, rappresentando un market mover incredibilmente rialzista con Crude in apprezzamento del 7% e fischia. Altri dati passano in secondo piano, quale disoccupazione tedesca in pareggio ed dati USA che non abbiamo tempo di commentare. Nostro indice "sventra" a rialzo andando a toccare la BB+ daily come da nostra operatività suggerita stamattina in perfetto esito dopo la generazione del segnale sul numerologico, facendo caso a parte in quanto forte sui bancari e anche su grandiosa ENI che oggi ci consegna il merito di averla imboccata ieri sera al closing. Giusto ? Crude quindi alla super-Trump ma se guardiamo USA l'indice sta lì e DAX anche chiude col frazionale +0.25% a 10649 dopo aver combattuto tutti il giorno con il level numerologico per eccellenza. Non è forza è uno scenario da MARKET TOP.
Una valutazione infatti sulla data di Gann del 30 Novembre, in genere alternativa a quella del 26, che è data "statica" di massimo sui mercati, oggi con forte evidenza da USA e da FTSE/MIB, giusto ? Sempre questa data è la fine di una porzione bullish del Gann Square 2000-2009-2018 che stiamo usando come futuro sostituto di quello 2000-2017 che fra poco scadrà. Molto bene anche questo predict che era bullish e che ha chiuso in grande spolvero. Qui si va a setup e vedremo quello che esce, ossia che è giù uscito...
Infine sulla speculazione referendum, che oggi ha subito una "pausa", politicamente sembra essersi sistemata la cosa con un Renzi in continuation anche in caso di No (dichiarazioni di Bersani), fatto che rassicura entro certi limiti sullo scenario in caso di No; comunque cercheremo di mettere mano su dei BTP a duration media se magari questi giorni ritornano col manganello (oggi erano tranquilli).
Quanto al trading oggi seduta da +1.8% per il PTF, FINALMENTE, con questa evidenza di best performance (andamenti sopra il 3%); ovviamente ci sono anche dei segni meno sugli short crude e su altro heding di indice FTSE/MIB, ma appunto essendo heding non ce ne fotte un cazzo e va bene così. Vendute le pezzature ENI di ieri, venduti long FTSE/MIB (ce ne rimangono un migliaio), acquistato short DAX, ci prepariamo a 2 sedute di volatiltà fra dati e movimenti di qualcuno che ha qualche sondaggio affidabile; occhio ai volumi sui bancari, ordini grossi in acquisto o vendita... se avremo tempo scruteremo anche queste info.
Commento rapido per via di impegni. Giornata che classifichiamo di rimbalzo per il nostro indice, nonostante il deciso rialzo, e che si innesta sul recupero dei bancari italiani (inclusa BMPS) e prosegue con dati USA oltre le attese, dati che spingono gli altri indici USA alla tenuta. Sul nostro indice e sullo spread fa movimento buono la notizia del probabile aumento di acquisto BCE dei titoli di Stato italiani dopo il referendum, cosa di cui ancora una volta va ringraziato Draghi che possiamo paragonare ad una sorte di presidente dell'EU (tipo Stati Uniti) in quanto a capacità di far politica pur nell'ambito di una funzione istituzionale finanziaria/monetaria. Poi verranno Nazi tremendi...
Di oggi dispiace solo che il mercato non abbia fatto il "target finanziario" a 16000, quindi che sia partito prima (eravamo in vendita con gli short), e la cosa ci allerta su un ramo della nostra "segnalistica" (signaling), a mo di impiantistica che mettiamo sopra le quote, perchè non è la prima volta che succede ed alla fine è relegato al transato di certi strumenti finanziati. Non sono segnali da scartare ma solo da valutare meglio. Per il resto anche gli 11 BTP che seguiamo oggi hanno fatto progresso.
Per il trading oggi chiudiamo positivi frazionali, rattristiti, perchè pesa Crude sui titoli OIL USA che oggi pestano con furore. Bene fino a prima dell'apertura USA, poi azzeramento delle performance. Portati a casa BMPS, short DAX sul pareggio ed acquistata ENI per via dell'attesa di domani sul crude riteniamo in esito positivo.
Seduta negativa per le piazze euro e negativa anche sul FTSE/MIB che capeggia i ribassi europei, tutti nell'intorno dell 1% (compresi i nazi sotto 10600 DAX), con una performance da -2% circa. Commodity in genere positive con Gold che dopo tanta vendita recupera e Crude che esce a rialzo dalla chiusura del gap-up. Attacco a ribasso su FTSE/MIB sin dalle prime ore dando premio al nostro forecast di operatività short "in open al meglio", come risultato di quanto dicevamo venerdì sera sulla configurazione ribassista. Giusto ? Perso il level 16330 il mercato ovviamente adesso punta a livelli finanziari posti in area 16000 e poi fino ai 15500 se la speculazione ribassista non sarà sazia, con spread a 188, BTP sotto i 100 (quelli con rendimenti "bassi" diciamo sotto il 3% ed a lungo termine), e scenario bancario massacrato. Non abbiamo letto news oggi, (per adesso) ma non credo ci siano grandi novità razionali a spiegare quanto successo sul nostro indice. Non possiamo non citare l'andamento di BMPS dopo il raggruppamento dei titoli 10 a 1, che oggi perde tipo il 20% con volatilità enorme e close a -14% circa; tutto come da noi ipotizzato sempre venerdì, giusto ? Diciamo che di questo passo a ritornare a 0.2 ci mettono meno di 10 giorni, e così nulla si crea e nulla si distrugge, i titoli valgono sempre lo stesso ! :-) Questa mattina da cell abbiamo provato il trade comprando a 0.17 precisi, e quando batteva 0.186 di rimbalzo (poi sospesa a rialzo) pensavamo di aver fatto il trade giornaliero, solo che invece di 50 pezzi (tipo posizione da 800€) ne avevamo comprati 5... quindi il +10% della scalperata erano 8 euro meno commissioni ... e questo fatto ci ha distrutto... dapprima non capivamo perchè performavamo solo dell'1% su questa posizione, alla fine il motivo c'era e c'ha fatto sentire coglioni.
Sempre per il trading stamattina abbiamo venduto degli short a 16200, ricomprato degli short a 16360 in perfetto short-coverage orario (giusto ?) con il nuovo turboshort 17000, poi ri-venduti a 16200 ma da questo trading FTSEMIB (con i certificati) non abbiamo concluso un cazzo in quanto al close siamo sotto dello 0.8%, salvati da posizioni short su FTSE/MIB, DAX e S&P500. Se contiamo l'apprezzamento del gold a mezzo posizioni fisiche, che va sopra i 36200€/kg, posizione ben pesata, si contiene ancora di più la perdita rispetto all'indice italiano. Comunque siamo nel pieno dell'attacco, tanto che i titoli utility, venduti in questo periodo, oggi invece tengono botta (logica di incassi "fissi" e cash-flow) ed adesso si sconta (crediamo) la vittoria del NO con conseguenze pessime dei bancari del tipo moriremo tutti. Noi ovviamente combatteremo fino alla morte, prossimo obiettivo sono proprio dei BTP anche se sappiamo che Italia farà default non potendo ripagare il debito di lungo periodo. Ma non adesso, magari dopo Draghi.
Referendum: le nostre ragioni per il SI del 4 dicembre
27 November, 2016
Non ci piace parlare di politica "in pubblico" ed infatti non lo faremo, anche se spesso inseriamo nel commento al close la battuta politica sul coglione Renzi (titolo e cognome). Però questo referendum, che modifica la costituzione del NOSTRO PAESE, è ben importante e vogliamo fare pubblicità innanzitutto perchè tutti partecipino alla cosa, e poi per un "SI" perchè crediamo sia giusto ed obiettivo, in senso assoluto, votare in questo modo proprio nel merito della riforma e di quello che ci viene chiesto di votare.
Un po tutti forse vorremmo vedere il coglione Renzi e tutto il suo staff a fare altro, proprio perchè anche loro come tutti hanno fatto promesse e non le hanno mantenute, per ultimo la storia dei terremotati del centro Italia che ancora sono senza casette. Pensiamo che in politica contino solo i fatti e che al tempo stesso la politica non sia gestire un'azienda, ma qualcosa di molto più grande. Ma è proprio questo il punto chiave, qui non si vota il governo Renzi e per le scelte socio-economiche nazionali e comunitarie, bisogna discernere il voto sulla modifica costituzionale da quello del voto politico. Fatto questo non si può votare che "Sì". E venendo al merito non è poi scegliere il "meno peggio" come ci si poteva immaginare.
Troviamo infatti giusto approvare un testo che in effetti fa tutte cose razionalmente giuste anche se, come svantaggio, inevitabilmente accentra dei poteri, ma altrimenti in Italia non si Governa; poteva essere fatto di meglio ? Certo che sì, ma intanto ci sembra un buon inizio. Le obiezioni per il NO alla fine sfociano in valutazioni di merito sempre poco attinenti al punto della modifica (es Salvini alla fine parla di clandestini, Grillini della deriva autocratica, dell'incostituzionalità ecc..). Troviamo giusto e senza difetti che si elimino CNEL e Provincie, che non servono davvero a nulla, costano enormemente (13K/mese un senatore), sono covi di sprechi (anche se hanno famiglia pure i ministeriali) e non capiamo come questo taglio/snellimento/semplificazione non possa non andare bene a forze "popolari" tipo Grillini e Salvini; per quanto riguarda il Senato troviamo che tutte le critiche mosse circa la non rappresentatività degli elettori siano remote od addirittura infondate; la migliore risposta l'abbiamo sentita dal Ministro Marianna Madia su questo speach (persona molto brillante nella comunicazione, da vedere), ed alla fine non mi preoccuperei di non poter votare il consigliere del senato (anche se la riforma lo prevede, è scritto), perchè intanto il problema è che non c'è chi ci rappresenta veramente nel panorama dei partiti italiani ... almeno per molti di noi e da sempre in questo paese. :-(
Il fatto che si centralizzino alcuni poteri e politiche, escludendo le Regioni, lo troviamo più che corretto per una logica esecutiva del Governo, che deve poter governare sulle questioni di strategia nazionale, e non va inteso come eliminazione di pluralismi e di rappresentanza locale/regionale, che rimangono su sanità, turismo ecc... Alla fine è evidente che ci sia un accentramento su 1 parlamento, ma intanto non vediamo differenza tra 1 solo parlamento ed un 1+1 con il senato di oggi; in Italia chi non va al governo vive per non far governare l'altro (l'esempio principe fu Bertinotti), così si cade addirittura nel ridicolo con la Novela delle mille mediazioni fra senato e parlamento, tra parlamento e regioni, e fra sordi che non vogliono sentire le ragioni dell'altro; è giusto dare un taglio a tutto questo e lasciare governare chi vince, dandogli quel vantaggio in più. Sul merito della deriva autoritaria, il governo certamente ha forzato la mano (es maggioranza assoluta dei seggi in parlamento) ma nemmeno troppo perchè alla fine nulla vieta ad un altro partito a stravincere (come è stato sul Comune di Roma) ed al popolo di tornare in piazza a far sentire la voce (cosa che non va più di moda) se qualche cosa proprio non va bene.
Sulla genesi infine una valutazione va comunque fatta, visto che per alcuni che fanno leva sulla parola "Padri Fondatori" questo sembrerebbe importante; per coerenza con gli eventi passati, questa riforma era l'obiettivo del Governo Renzi dopo aver buttato giù il buon Letta (un politico che comunque stava facendo bene), proprio con un processo che fu largamente condiviso dalle parti (ma non tutte), sotto la benedizione di Napolitano. Alla fine, indipendentemente dalla genesi e dal modo "autoritario" con cui è stata approvata da Renzi, questa riforma è arrivata adesso al voto dei cittadini e dobbiamo votarne solo il contenuto. Non capiamo come il metodo di produzione di un testo possa precluderne l'accettazione da parte dei cittadini, alla fine se piace avrà addirittura fatto bene chi governa a proporne il voto.
Avremmo voluto commentare vicende di questi giorni intitolando il post "Le caste", ma alla fine lasciamo solo qualche righa per mantenere il mood editoriale finanziario di questo sito. In verità l'aspetto è profondamente triste nella sua oggettività reale ed è l'ennesimo esempio di qualcosa che succede un pò ovunque. Nel merito parliamo di posizioni precluse per alcuni e corsie preferenziali per altri di egual (se non minore) capacità professionale ed in genere intellettiva. Non è solo una realtà socio-culturale molto marcata in questo paese ma è anche di più, alla fine è l'eterna lotta del giusto contro l'ingiusto, del bene contro il male, fino a quando non si arriverà a giudizio, per le azioni del proprio libero arbitrio.
Ieri borsa USA chiusa per giorno del tacchino oggi invece black friday con chiusura anticipata su USA. Ieri mercati in stallo totale oggi un poco più movimentanti ma sostanzialmente fermi. Sul nostro indice ieri seduta tecnica in trading range, oggi ancora seduta tecnica in trading range ma si gioca con area 16500, tecnicamente solo un livello psicologico e null'altro. Si spegne la volatilità come atto di "shock market", dopo tutto il movimento violento di questi giorni. Lo scenario rimane attendista e nel breve ribassista da mancata prova di forza, ma oggi non si guarda tanto all'andamento del Crude e del Gold in forte ribasso, od a USA ancora a rialzo, quanto alla vicenda del referendum italiano che interessa tutti i mercati, e su cui poi spiegheremo le nostre ragioni per il Sì; la speranza è che possano influenzare un migliaio di voti, anche se non ci piace fare il favore al coglione Renzi e francamente sarebbe l'occasione, anche se sbagliata, per "informalo" che il popolo capisce bene che lui fa solo promesse e dice solo cazzate. I fatti non esistono. Sulla seduta pesano ancora i bancari con la storia degli NPL di cui le banche italiane dovrebbero avere un 40% di quelli in circolazione, e poi fa storia il -13% di BMPS. Motivo tecnico è il piano di AdC molto pesante e molto rischioso, in verità è che lunedì o giù di lì accorpano 10:1 le azione nella classica dinamica di stemperamento delle partecipazioni: adesso valgono 0.2 l'una (precisi precisi), 1:10 varrano 2€ ... okay ... e fra 20 giorni saremo di nuovo a 0.5 con rischio di ritornare a 0.2 a -90% di valore... l'unica possibilità di guadagnarci è che si sbagliano a fare l'accorpamento 10:1 :-) Comunque torneremo sul titolo a sangue versato dopo raggruppamento.
Circa l'outook innanzitutto facciamo notare il corretto predict di alcuni nostri timing che prevedevano close alla fine di questa settimana sopra 16250 FTSE/MIB e per il resto rimandiamo al weekend, anche se siamo per un market top (ci stiamo sopra) e supponiamo forte volatilità a modello shock market, sia nel breve con il referendum italiano, sia nel lungo con tutti gli eventi che potrebbero portare all'inviluppo Europeo e dell'Euro. Francamente sarebbe un peccato, ma non pensiamo che succederà.
Circa il trading ieri rafforzate posizioni short sul FSTE/MIB oggi comprata Cattolica dopo forti dubbi verso GoldCorp, Unicredit ed un paio di titoletti del settore "consumer/fashion". Incrementata quota GOLD BULLION appena sotto 36000 EUR/Kg. Close daily negativo frazionale, close settimanale negativo frazionale, settimana molto intensa appunto sul lavoro e poca operatività a supporto dei profit, ma è importante non perdere, quindi voltiamo pagina ed andiamo avanti.
Commento sintetico per via di forti disagi logistici in una giornata molto intensa ancora lunga prima della "branda".
Seduta nervosa che si rivela, solo alla fine, estremamente volatile, con un FTSE/MIB che picchia forte a ribasso subito dopo l'apertura andando a chiudere il gap-up rimasto aperto (unica cosa positiva di oggi) e poi ricostruendo un recupero bullish con un andamento altrettanto violento sulla parità rispetto a ieri. Tutto su news in ambito bancario e su dati macro USA che non riusciamo a commentare. Rimaniamo positivi sul mercato, nonostante la volatilità enorme, pur osservando la presenza di resistenze importanti sul DAX e su S&P500 da qui a poco che ovviamente segneranno il passo anche sull'indice di Renzi.
Per il trading oggi abbiamo venduto in open Unipol (ben fatto), perdendo diversi punti in qualche millisecondo (il tempo di accodare l'ordine), poi abbiamo contabilizzato metà del profitto su ETF Russia ed infine comprato un po di long EUR/USD come hedging, tutto secondo quanto detto ieri. Il potenziale pattern inversivo che identificavamo stamattina non si è concretizzato, ma ci aspettiamo che sia Draghi sia Trump stesso non voglia un dollaro così forte che significa paralisi dell'export e cattivi bilanci di multinazionali che fatturano in altre divise e contabilizzano in USD. Tutto ha un equilibrio, 1.05 non lo è. Brutta pezza sul titolo PDLI che anche oggi segna -13% rivinandoci le performance di PTF, visto che il resto alla fine ha chiuso in linea a ieri. Interessante Oro in USD, un po meno in EUR (es EUR/kg) che alla fine non sente il ribassone in atto sulla commodity...
Rapido commento per via impegni/problemi logistici.
Sicuramente è meglio un +1.3% che un segno negativo ma è evidente che l'apertura del gap-up di stamattina, rimasto aperto al close, non depone a favore di un mercato robusto e stabile, anche se il clima di oggi è stato generalmente "sereno". Così oggi il FTSE/MIB evolve positivamente la candela di ieri trasformandola in un dragon fly e con uno spazio di upside teorico non trascurabile, anche se è stato fatto un bel pezzo di strada dal close di ieri. Monta l'importanza del nostro Referendum nel processo complessivo di inviluppo dell'Europa e questo è lo slogan "shock" del momento, ancora molto distante dal risolversi: Sì al referendum significa, si dice, continuità all'Europa, No al referendum sarebbe instabilità politica, rischio di altri "Exit" nel giro di 1 anno (es FREXIT), mercati in forte ribasso, fine dell'Euro, titoli di stato che sarebbero pagati in moneta locale iper-svalutata negli anni, in pratica un colpo di spugna e cancellare tutto. Tutto "lineare" anche se esagerato, ma al tempo stesso non sappiamo quanto politiche più liberali/popolari siano sgradite al mercato, vedendo S&P500 sui massimi storici quando invece avrebbe dovuto piegare nella fossa, anche se qui non c'è Trump ma una banda che è sicuramente peggio del coglione Renzi, che alla fine fa solo promesse ma comunque non nuoce come fecero altri governi.
Dati Macro generalmente trascurati, flusso di denaro sui bancari dove avevamo deciso di puntare nella nostra operatività daily, controvalore in aumento.
Circa il trading non abbiamo fatto nulla, il portafoglio apriva bene nonostante le zavorre short su DAX, S&P500 e FTSE/MIB ma alcuni titoli non hanno fatto performance mettendosi nella parte dei rossi e cui si aggiunta l'obbligazione venezuelana da metà seduta. Close di PTF perfettamente sul pareggio nonostante i buoni successi di Unipol, UC e tutto il resto. Adesso Marca male ETF Putin, a questi livelli dopo lunga upper shadow... Preoccupati anche per cambio EUR/USD divenuto insostenibile, da capire quindi se non posizionarsi long su EUR/USD come misura di hedging decorrelato sul portafoglio titoli in USD.
Una cosa positiva della seduta di oggi, sul nostro indice, è sicuramente la candela daily che appare molto pronunciata in termini di lower shadow e che potrebbe essere il preludio al DRAGON FLY, figura di bullish reversal per eccellenza. Questa candela si formerebbe domani su determinati close, ma per oggi possiamo solo evidenziare che ne ha le caratteristiche di configurazione daily a cui si aggiunge la formazione di iper-venduto su vari indicatori fra cui lo sforamento della BB-. Senza voler regalare ulteriori indicazioni tecniche, diciamo che su grafico orario il recupero è quasi arrivato ad un livello tale che il suo superamento orario (per 1 ora) darebbe una buona confidenza rialzista senza dover aspettare il close di domani (che evidentemente potrebbe essere "operativamente ritardato"). Sappiamo tuttavia di essere nelle mani della volatilità, soprattutto sul nostro indice, con speculazioni brokerage che ben conosciamo e che andrebbero trattate al pari dei pezzi di merda imboscati dentro le multinazionali americane, ossia con una cortellata en panza, proprio a ricordargli che usciti dal feudo c'è comunque il mondo reale che li aspetta, oltre che il giudizio di Dio; battersi la mano sul petto in Chiesa non cancella i peccati, a differenza di quanto gli dicono, i peccati si pagano tutti, come li abbiamo pagati noi.
Circa lo scenario macro MOLTO BENE CRUDE che oggi parte ore a razzo sin dalle prime del mattino facendoci contenti della dinamica su Fan innescata a 42$ circa. C'è poco da dire se non ricordare che abbiamo una cosa legata al dito ... America che bissa i massimi storici sulla super-politica del grande leader Trump. Per il resto dati macro oggi generalmente trascurati, attenzione puntata su eventi europei di "tenuta politica" fra cui referendum Italiano e successive "verifiche"che si saranno poi in altri paesi d'Europa, dove i pro-Euro dovranno giocarsela con gli anti-Euro che pensano di accodarsi al successo di Trump. Appoggiamo Angela Merkel e tutto il filone Europeista perchè essenzialmente non c'è scelta, ad oggi non c'è futuro senza Europa, sperando però che nel futuro si vogliano attuare cambiamenti sostanziali, come misure politiche "più popolari", in un certo senso, fra cui la difesa delle proprie terre dall'invasione in corso. Difendere le proprie terre è un dovere dell'Europa, non è un dovere aprire le porte a chiunque si presenti qui da noi, differenza sottile fra "razzismo" etnico, sociale e religioso e di una politica seria e generosa.
Per il trading abbiamo chiuso sul pareggio long OIL che provenivano da profondo rosso e poi abbiamo comprato pezzature UNIPOL sulla tenuta di un livello di strappa-long daily. La giornata ha comunque un segno meno frazionale dovuto essenzialmente a deprezzamento di tutti i certificati BNP, long e short, in nostro portafoglio. Ad esempio lo short preso venerdì pomeriggio oggi in pratica prezzava 100 punti in meno, senza motivo, cosa che si commenta da sola. Li abbiamo conosciuti come certificati ABN Amro tanti anni fa, poi divenuti RBS, poi BNP, ma mentre i primi erano Signori e prezzavano fair-value rispetto agli strike, e sempre presenti sul book, gli ultimi due soggetti non hanno ereditato queste caratteristiche, introducendo ulteriori minacce sul PTF. Abbiamo valutato BTP a tasso fisso ed a duration lunga e forse qualcosa inizia ad essere interessante anche se da qui al 4 dicembre la strada è lunga.
Abbiamo scoperto questa canzone di Pino Daniele che davvero non conoscevamo; eppure ci siamo cresciuti... grazie soprattutto al fratello combattente che andava a comprare gli LP in vinile e che ci ha fatto crescere con la schiena dritta ... Non è sicuramente il simbolo di Pino, ma è molto piacevole, sempre con quella liricità tipica del territorio (mancherebbero i mandolini), e come parte è subito festa...
Mercati sostanzialmente tranquilli se guardiamo in America ma anche in Europa, ed ovviamente la vicenda del referendum pesa sul nostro mercato con Brokerage che attacca da subito dopo l'open, dopo un frazionale positivo in allineamento agli altri indici. Brutto tracollo a toccare il supporto "tecnico" dei 16262, quota sopra la quale il mercato avrebbe dovuto chiudere al 18 Novembre, porzione terza del TC-52 week Italiano, con predict atteso sopra quella quota (close di oggi 16265, forecast di timing rispettato). Il primo minimo mattutino ha formato un livello di short coverage orario a 16400 circa, da cui il mercato ha poi ritracciato, dinamica sulla quale volevamo mandare un update short alla nostra operatività FTSE/MIB, dopo che era entrato ed evoluto con successo il segnale short dato in open al meglio, ma facevamo il tifo per il toro ed non volevamo evolvesse così.
Circa l'outlook pensiamo due cose: la prima è che il referendum non cambierà di molto lo scenario politico, visto che non sembra esserci un'alternativa a Renzi, e quindi continuerà lui a governare comunque vada (teoricamente dovrebbero governare anche altri con lui ma non fanno un cazzo sostanzialmente). L'evento non porterà cambi di prospettiva dell'indice, ma in caso di "No" le perturbazioni saranno consistenti, aizzate soprattutto dai Nazi che pilotano lo spread come cazzo vogliono. La giornata di oggi lo conferma, spread a rialzo del 2.7% e BTP che generalmente sono un po saliti... La seconda cosa che pensiamo e che con questa week dovrebbe terminare il periodo di favore dell'indice e la tenuta dei 16262 non è più garantita e sotto quella quota il mercato inviluppa discretamente. Non siamo mai troppo pessimisti, ma i bancari sono svenduti e crude ha concluso il suo rimbalzone, non vediamo luce nuova all'orizzonte.
Circa il trading il brokerage stamattina ci ha fermato subito, proprio dopo che non ci eravamo voluti mettere in sacca degli short di protezione perchè attendevamo un bottom in spike (che si era pure formato). Ci hanno trovato in tasca pezzi dei bancari più svenduti che mai, UC, BPE, PMI oltre che Unipolsai e Salini e ci hanno portato via reclamando i mancati stop loss che non gli abbiamo concesso ... siamo corsi parzialmente ai ripari sui boschi cercando rifugio nella riapertura di short FTSE/MIB dopo che li avevamo venduti a 16250 circa la mattina, e lì almeno 100 punti sopra siamo riusciti a ricomprarli, sul rialzo finale verso le 17:00 dopo aver atteso la rottura del 16400 per tutta la giornata. Performano bene comunque alcuni nostri titoli tra cui la vecchia "La Doria" che gli analisti hanno riscoperto ed ancora una volta titoli americani e russi. Close daily a -0.18% (negativo ma di fortissima difesa), close weekly a -0.07% non stiamo certo a guardare il frazionale, la delusione è piuttosto la mancata performance dovuta ad un long sotto di 800 punti ed al sovrappeso dei bancari proprio nel momento peggiore; siamo in ballo ai sondaggi della politica, tipo BREXIT e CLINTON, e anche sotto botta-Draghi con un'affermazione che credo abbia fatto eco; si discuteva di prezzi dei titoli, valore di ricapitalizzazione, RoE, costo del capitale. Noi pensiamo che il banking stia uscendo dalla crisi, quantomeno non fallirà, per cui i titoli li lasciamo nel cilindro "rimediandoli" alla prossima occasione visto che non esistono fallimenti che porterebbero dietro l'Europa intera ed anche oltre. Attendiamo i segnali long sul banking nazionale.
Commentiamo, dopo aver saltato l'appuntamento di ieri, ed in modo sintetico visto che anche per oggi il close è bello che passato.
La seduta di ieri ha annullato un pattern bullish di breve periodo, sul nostro indice, come risultato dell'indecisione referendum e per la relativa speculazione finanziaria, seppure tengono i primi livelli di supporto. Questi non devono essere persi per non gettare "benza sul fuoco", e noi pensiamo che terranno. Acconto a questo momento specifico per Italia di Renzi, il clima complessivo non è che sia stato splendido, come nei giorni scorsi, anche se i dati che arrivano da USA e da politiche BCE (vedi oggi) sono del tutto accomodanti e buoni sul fattore tecnico della ripresa USA e Euro. Ci sarebbe da fare una valutazione specifica, ma rimandiamo, sia sull'Italia dell'"unico leader Renzi" (negativa) e sia sugli Stati Uniti (positiva) dove Trump giustamente ammorbidisce la politica "aggressiva" che lo aveva caratterizzato prima, dimostrandosi attento allo start-up diplomatico nel contesto a lui generalmente ostile. Partenza ottima per il grande Leader.
Circa il resto percepiamo netta presenza negativa, almeno a livello geografico italiano, anche se i micro eventi rivelano evoluzioni pro-Bene, con netti contenimento delle forze negative fra cui cuori neri, contesti oscuri, situazioni bollenti; ipotizziamo quindi che il pattern si estenda poi sulla scala più grande dei macro eventi ossia la realtà.
La ricerca delle soluzioni speculative di questi giorni si è concentrata sui BTP e su obbligazioni in genere, una volta che lo scenario è divenuto pronto a questa forza di speculazione (referendum "NO"), anche se poi non sappiamo quanto cambi alla fine per il nostro pease (c'è comunque la riserva presa da Nazi al 5 novembre sui nostri bilanci). Giornate di pressione da performance causa storno di settore Bancario (con una brutta pezza portata sul PFT) e del titolo PDLI che ieri ha fatto un open a -18% (invece a a +18%..) facendoci pentire di non aver portato in cassa la plusvalenza come avevamo sempre fatto (quasi 20 punti) e come fortunatamente abbiamo fatto con WFM lo stesso giorno... Non ci piacere perdere i profitti, ed odiamo passare in negativo, quindi siamo avvelenati... Comunque la ricerca si concentra un po su questi BTP ma non ha dato esiti "d'affare" visti i rendimenti bassi e/o duration lunga per quelle che stanno sotto i 100, un requisito per l'acquisto, almeno per i nostri parametri. Non sarebbe acquisto da trading infatti ... anche se poi ritornano a 100 si può pensare di liberarsene, sono sempre titoli di debito con Italia od altri Stati che possono andare a gambe all'aria.
Per il trading ieri mattina sell BMPS a 0.259 circa, alcuni short FTSE/MIB, oggi ci siamo solo riposizionati su un differente minishort-S&P500 e comprato il titolo NAT in area 8.9, coscenti di vedere un -10% nel giro di qualche giorno dove eseguiremo il secondo acquisto, visto che non potevamo attendere oltre.
Commentiamo al volo la seduta di oggi per via di impegni ed anche perchè ci è stata rimproverata mancanza di sintesi, che invece è proprio un nostro valore.
Al giro di boa mensile gli indici sono stato relativamente forti, evitando storni, ed è emblematico il cattivo dato tedesco delle 8:00 che ha dato solo una leggera scrollata al DAX per poi trovare un recovery a partire da un livello numerologico per eccellenza (si guardi il minimo di oggi). Anche l'indice di Renzi tiene botta ed alla fine chiude da buon democristiano a 16682 (-0.02%) che è tutto dire in quanto a precisione del livello di confine da noi segnalato proprio a 16682, cosa che è oggettivamente incredibile ma ben vera. Due livelli oggi in gioco ma c'è anche il terzo ben più importante che è quello del crude: ieri ha rimbalzato sulla fan ed oggi ha fatto +4% e fischia, con prodotto OIL in euro oggi da +6% grazie ad aggiustamento del close americano di ieri e spintarella da cambio EUR/USD oggi in rialzo; i prodotti a leva daily x3 si apprezzano del 19% come nostro ETF 3OIL che ieri a 0.66 volevamo comprare... tutto uno SPAVENTOSO LEVELING ANALITICO-ESOTERICO, colto con precisione matematica, di cui persone non modeste e semplici come noi ne avrebbero fatto eco urlando sui social minchia con caratteri uppercase e hastag del cazzo.
Quanto ai mercati USA tiene e va in sideway, DAX tiene, FSTE/MIB tiene nonostante bancari che recuperano e nonostante attendismo di novela referendum. Chissà cosa cambia in questo paese con un paese più agile e governabile quando i problemi sono altri. Comunque dati Italiani oggi non male, ma nemmeno bene, dati nazi-ZEW molto bene e dati USA bene, tutto quindi a "gonfie vele", economie divenute forti nonostante gli indebitamenti folli in essere ... si vede proprio che c'è da sistemare il fine anno finanziario.
Quanto al trading abbiamo acquistato BPE in mattinata, come da piano, poi abbiamo tenuto botta e poi venduto short DAX che avevamo su 3 distinte posizioni (poi quando decide di scendere le riapriremo), poi venduta con grande dispiacere WFM con un +18% incluso cambio favorevole (altrimenti i prodotti scivolano via come le anguille), e finamente al closing siamo entrati su un titolo italiano che per scaramanzia non riveliamo ma che potete immaginare... l'idea del movimento tattico sopra raffigurati è di approfittare della notte per recarci da sub sotto le coste del brokerage ed colpirli domani con due raffiche, dopo open, e su eventuale apertura boom; altrimenti chiudiamo il trade e ci spostiamo su altre terre. Ci ha colpito, parlando d'altro :-), il piano di BMPS di ristrutturazione del debito deliberato ieri nel CdA-fiume, con obbligazioni mondezza dal valore di 4 Miliardi convertite in titoli mondezza e con in mezzo garanzie ed altri piani con bond (mondezza) della Mitsubishi (o come cazzo si scrive) a scadenza 2099 ... "la Banca sta, inoltre, valutando la possibilità di promuovere un'operazione sui titoli 1,000,000,000 Floating Rate Exchangeable FRESH Bonds due 30 December 2099 (XS0357998268)... " diciamo che non siamo pratici del lungo termine ma incredibile come possano esistere "robe finanziarie" di questo tipo ... Per il resto non abbiamo incrementato crude, come da piano operativo, perchè già ce l'abbiamo e siamo anche pieni di titoli del settore.
Commentiamo una seduta difficilissima dal punto di vista tecnico con open in forza e poi malaugurato storno del nostro FTSE/MIB in netta sotto-performance rispetto a indici euro. Tutto sulla scia dell'incertezza del referendum, l'inizio nuova NOVELA speculativa del mercato dopo aver superato quella Trump. Spread in aumento e BTP in forte calo per poi recuperare. Per noi con obbligazione venezuelana che ha perso oltre il 5%, crude che piega ancora trascinando il settore a ribasso, utility ancora SOTTO BOTTA (razionale di aumento tassi), pensavamo che sarebbe andata a finire in debacle, anchè perchè ci siamo aperti il long sul FTSE/MIB ritardando un po rispetto l'open (nostro segnale long in open) per cercare di spuntare un prezzo migliore mentre poi siamo stati costretti a comprare oltre i 17000. L'indice di Renzi, come se aspettasse noi, ha poi piegato di ben 400 punti verso il primo supporto utile, che ha retto al close, range tecnicamente alto ma purtroppo lo scenario tecnico sapevamo che fosse questo, ossia largo e difficile... C'ha salvato tutto il comparto americano TRUMP-LIKE, quindi finance, farma, costruzioni che continuano ad andare avanti pur se S&P500 ancora piega la testa sulla fan. E c'ha salvato soprattutto BMPS. Abbiamo regolato i conti con il broker fiorentino che ci aveva portato in questura avendoci trovato dei pezzi di BMPS nelle tasche, siamo stati manganellati e torturati con docce di acqua fredda e minacce, ma oggi l'abbiamo preso sul +10%, dopo accerchiamento dei giorni scorsi, e l'abbiamo puncicato in panza e zaccagnato alla gamba facendogli sentire il puzzo del nostro fiato, quella puzza d'odio verso il brokerage nazionale ... Sarebbe stato da tenere con obiettivi ben maggiori del 10, ma la volatilità altissima e soprattutto ad ampi range (tipo - 3% in 1 minuto) rende anche ingestibile tattiche didattiche da trailing stop o stop profit o come cazzo si chiamano (=soldi in sacca). Avevamo detto comunque che il titolo era a basso rischio rispetto a quanto lo fosse il FTSE/MIB, l'indice di Renzi e del pezzo di merda Delrio. E quasi quasi "votiamo no" per vederli andare tutti a casa, la Boschi e tutta la cricca, quelli che dicono e non fanno mai come tutti in questo paese, pure in Umbria hanno promesso e mi sembra che non sia arrivato un cazzo ... come Project Manager noi avremmo quasi finito la ricostruzione, staremmo e tetto ultimato, casa in cemento o in legno, non ci vuole molto a fare c'è anche l'esercito...
Al close + 0.61% ci lascia solo un respiro di sollievo in quanto saranno giorni difficili: DAX non scende ad abbiamo pezzature short MAX-RISK, nostro indice volatile e difficile delle serie "come fai sbagli", abbiamo quindi congelato il long di oggi con pezzature short FTSEMIB ad alto strike, quindi di lungo corso, pensando che in caso di perdita del pattern bullish avremo da tirare fuori qualcosa dal cilindro, anche perchè si dovrebbero tenere certi livelli tipo area 16200.. poi abbiamo pure i pezzi a SL 17500... quelli sono i primi che ci venderemmo... comunque importantissima la storia del cilindro, nella borsa degli attrezzi è bene avere strumenti per tutte le circostanze, come oggi è stato con BMPS. Alcuni di questi strumenti nel tempo non valgono più nulla, è roba che si deperisce e cha va ravvivata, ma comunque il senso è quello.
Un articolo interessante trovato su Yahoo Finance poco fà, anche se un po "da manuale" e senza particolari spunti operativi a parte la cronaca dei settori migliori e peggiori. Interessanti però le tabelle con il nome dei titoli (alla fine del documento -> read more) con le performance di questi 2-3 giorni e quella da inizio anno, dove andar a cercare qualcosa che è di quei settori, che è rimasta indietro, e che ha dei buoni fondamentali ...
L'articolo è questo: http://finance.yahoo.com/news/biggest-stock-winners-losers-under-president-elect-trump-145129209.html
Poi c'è questa dozzina di piccoli "skethc" di Donal Trump, della durata di 40-50 secondi, pre elettorali, in cui sintetizzano le proprie vision anche se non ci sono programmi specifici.
Vorremmo fare più un commento politico che tecnico/finanziario ma cerchiamo di attenerci al taglio del "commento al close" anche perchè la giornata è stata pesante con eventi familiari che si sono sommati alla normale operatività da dipendente.
Un commento sul fatto che leggendo attentamente il programma di Trump, alla ricerca di titoli/settori su cui investire (perchè siamo certi che farà bene), ci siamo accorti di tante cose giuste che non erano state descritte in modo corretto dai media. Pensiamo al fatto del protezionismo americano, non da leggere in logica razzista, ma in chiave economica/sociale contro la globalizzazione che è attuata in modo totalmente scorretto. Facile avere prezzi di produzione, in Cina e simili paesi (Messico India), quando non si rispettano regolamentazioni ecologiche e del lavoro, come buttare rifiuti nell'aria e nel mare (che inquinano il mondo intero) o far lavorare i bambini per due lire al giorno senza diritti ed in sostanziale schiavitù. Giusto in questo senso introdurre dei dazi ed è inutile dire che tutti hanno l'opportunità di andare a produrre "lì" per vender "quì", quando alle fine abbiamo visto cosa significa delocalizzare la produzione, tipo quello che è successo in Piemonte quando Marchionne ha spostato la FIAT fuori dai confini italiani: indotto industriale finito, capannoni e case sfitti, esercizi commerciali falliti, depressione economica totale, disoccupazione, recessione ... tutto solo a favore dello stipendio del grande Manager. Perchè la globalizzazione funzioni servono regole globali, altrimenti non c'è vantaggio ad aprire i confini delle proprie terre. Obama ha fatto tanto per il suo paese, tipo Obama-Care, ma ha anche portato il mondo sui livelli della guerra fredda con la Russia per gli interessi della lobby delle armi, Trump probabilmente farà "i suoi errori" ma l'impressione è che ce lo ricorderemo con più entusiamo di quanto abbiano fatto per tutti i precedenti presidenti USA che abbiamo visto passare nella nostra vita. Ancora auguri al combattente Trump con cui abbiamo appena iniziato questo lungo viaggio virtuale.
Circa il mercato non c'è molto da dire: giornata pesante ma non troppo su Euro, tutto guidato da Crude e Gold in fortissimo ribasso, francamente non troppo spiegato/sbiegabile, ed anche da America a ribasso con S&P500 che piega la testa contro la famosa fan bearish mai violata nella storia dell'indice se non per una spike-ata proprio grazie a Trump. Sul settore Utility, che stamattina segnalavamo per buy tecnici o cassettisti, abbiamo avuto un po di recovery, anche se limitato a certi gruppi, escludendo colossi come Engie e RWE che probabilmente hanno qualcosa di negativo nella strategia anti-repubblicana (o viceversa). Fatto sta che oggi piegano tutti i titoli/obbligazioni del settore OIL, respirano farmaceutici e costruzioni, procedono a rialzo utility e vanno in misto i bancari che generalmente sembrano comunque uscire da bolla negativa. Settore evidentemente da puntare con logica di "hedge fund", al pari della Brexit, di Trump e degli altri eventi improbabili sui mercati.
Per il trading da ospedali e parcheggi abbiamo fatto alcuni movimenti: sell long FTSE/MIB dopo mancata progressione rialzista, posizione sostanzialmente cambiata con BMPS e PMI che davano più fiducia dell'indice e che rafforzano l'area Banking; aperta anche posizione short su DAX quando perdeva area 10660, ingresso riuscito solo a 10620, ma che ha reagito proprio sui 10580 come c'aspettavamo, quindi al close siamo in perdita e paghiamo il fatto di non aver aperto la posizione prima. Oggi performance di PTF negativa dello 0,44%, ma la settimana è andata bene; entra ordine di acquisto oro fisico a 36500 €/kg, programmati altri acquisti visto che siamo sotto 1250$/oncia, quindi aggrediremo in modo massiccio su ulteriori ribassi preparandoci al default aea-euo (pronunciato alla Padoan).
Commentiamo una seduta caratterizzata ancora da elevata volatilità e da una pseudo TRUMP-euforia del tutto inattesa da sondaggisti ed analisti finanziari che attendevano un incubo sui mercati (ero lo sfascia-economia). Il problema adesso sono le resistenze esoteriche su S&P500, fino a quando non vengono violate, sono le linee metafisiche, come chiamavano alcuni nostri amici, a schiacciare l'America a ribasso non certo la politica di Trump. Anche oggi queste linee stanno funzionando ancora una volta, su un livello tecnico aggiornatosi a ribasso. Per quanto concerne Trump riconosciamo, con onestà e pure con una particolare felicità emotiva, la forte simpatia che si è instaurata per questo personaggio che, forse abilmente forse schiettamente, incarna il desiderio degli esclusi e del mondo "in ombra", il mondo che come noi lavora sodo e non ha nulla da perdere. Ad esempio è giusto che non serve potenziare l'High Tech per dare sistemi informativi tecnologicamente avanzati quando non la cosa fa progresso; non è meglio fare strade e ponti (soprattuto in Italia) che avrebbero un'impatto decisamente più importante nella vita di tutti i cittadini e dell'economia stessa ? Ingegneri civili ed edili con lauree a pieni voti avrebbero l'opportunità di lavorare a favore di qualcosa di utile, non al call center di qualche società di servizi od il commerciale con la "cravatta in stile agente Tecnocasa" a fare il piazzista da qualche cliente. Riconosciamo l'emozione della leadership di Trump, e poi quando ci giriamo in Italia vediamo personaggi come Boldrini, Padoan, Delrio, Salvini, Grillo, ... che quasi ci vergogniamo di essere Italiani.
Dal punto di vista tecnico la teoria di gap ha funzionato alla perfezione, da sinistra a destra su grafico orario vediamo gap che si sono chiusi in ordine inverso: ieri si è chiuso il gap-up Clinton con un gap-down Trump (più che Trump direi Asiatico e mediatico); oggi si è chiuso quello ribassista "vecchio", il primo a sx, ma si è chiuso con un gap-up che poi "fortunatamente" si è chiuso nel pomeriggio. Fortunatamente perchè altrimenti saremmo rimasti con una spada di Damocle... Per fare questa chiusura è partita una gamba bearish violenta al pari di quella che ha fatto crescere FTSE/MIB di 1000 punti in 5 ore (ieri e la prima ora di oggi), andando a testare livello di STRAPPA-Long orario, non violato mai e tenuto al close (16690). E' un primo test rialzista del mercato con evidenti target rialzisti di natura finanzaria. S&P500 permettendo.
Non commentiamo dati macro ed altro, solo un cenno alla debacle delle utility, uniche penalizzate da Trump, in quanto soggette a forte indebitamento (debit equity in gerene elevato per il tipo di business) e dunque da politica espansiva che crea inflazione ed aumento dei tassi: potrebbero soffrire. Ma non si capisce cosa centri il settore euro, con Terna, SNAM ed Italgas bersagliate dalle vendite. A questo fatto siamo contrarian, qui non c'è questo problema e credo che queste utility abbiano finanziamenti e debiti locali.
Circa il trading oggi 15:45, quando si aggiornava l'informativa delay su USA, forte apprezzamento di PTF poi ridimensionato closing. Abbiamo venduto pezzi UC che provenivano a 2.20, sulla trimestrare intono ai +6% di oggi, poi l'intera posizione Generali, poi abbiamo comprato un po di mini-long FTSEMIB 15000 poco sopra la chiusura del gap-up di oggi, poi abbiamo aumentato il posizionamento short su S&P500 con logica hedging. Forti oggi alcuni nostri titoli USA, solo PM va sotto botta, e abbiamo difeso almeno un po il margine ripreso; bene obbligazione venezuelana, bene Gazprom e Russia, bene bancari, costruzioni e pharma, per il resto tutto molto caro per acquistare, anche BMPS volevamo 0.25 e non l'abbiamo avuto. Chiudiamo a +0.65%, bene direi considerando i close degli indici.
Lo scenario al close è nettamente differente da quanto potevamo immaginare questa mattina, quando la vittoria si stava concretizzando verso le ore 5:00-6:00, momento che abbiamo vissuto in diretta (in verità sina dalle 4:00...) con musi gialli che scacarellavano pesantemente e che ci hanno terrorizzato (non erano parole e minacce, i 6% erano fatti così come i future sul DAX). Per chi non ha sentito il discroso di Trump a cui ci riferivamo nel post di metà mattina, lo può trovare qui e francamente, al di là della potenziale retorica da presidente USA, ci sè sembrato uno discorso serio che forse ha dato fiducia al mercato che, dopo una campagna di scorrettezze e di violenza, questa persona saprà fare comunque bene. Detto questo altro motivo della sostanziale tenuta dei mercati può essere ricercata nel fatto che molte istituzioni non si attendevano questo evento/esito e che quindi la volatilità e la sostanziale tenuta è potuta servire a liquidare posizioni scomode aperte negli ultimi giorni. Comunque sia il rischio volatilità è francamente enorme e direi di prestare molta attenzione muovendosi sui livelli chiave dei mercati.
Noi non cambiamo il forecast sul mercato americano così come agiremo sempre come abbiamo imparato sulla pelle, ossia facendo filtro sul newsflow (ma ascoltando sempre) e guardando ai livelli tecnici ed ai predict analitici per previsioni e conferme delle stesse degli andamenti reali sul mercato. Non c'è altro modo di operare.
Ci congediamo per via di impegni con due osservazioni; la prima che ai prossimi eventi ci prenderemo "permesso" sul lavoro, tipo al referendum Italiano: oggi dalle 7 alle 9:20 eravamo imbottigliati in un traffico di merda (di solito arriviamo al lavoro alle 7:30) per via di meeting da cliente, meeting poi saltato che non ci ha consentito di operare sul ToL e di controllare andamenti e spike-ate del mercato. Siamo riusciti a vendere pezzi short FTSE/MIB (quelli presi ieri) in forte profit ma perdendo svariati punti, solo perchè ci abbiamo impiegato qualche secondo in più per accodare l'ordine e poi per modificarlo visto che era andato inseguito. Questione di secondo... altri pezzi non li abbiamo proprio venduti perchè era tardi e fungeranno da hedging... Venduti invece i pezzi long DAX presi l'altro giorno in perfetto pareggio... incredibile volatilità.
La seconda osservazione è che il posizionamento strategico del nostro PTF era completamente corretto: oggi guadagniamo l'1.21%, escludendo il guadagno su Oro che abbiamo su conto Bullion Vault, grazie a performance DEI NOSTRI TITOLI strategici: BOOM di Salini, Fincantieri, Generali ma soprattutto Gazprom, ETF RUSSIA, titoli USA del comparto Mining & OIL... le rose alla fine fioriscono... Ci mancava solo Caterpillar fra quelli che volevamo avere in PTF, visto che Difesa, Costruzioni e Petrolio dovrebbero beneficiare della politica Repubblicana, come sempre è stato. Grande prestazione di PTF, nonostante titoli in rosso (Snam, Terna ecc..) e nonostante non abbiamo potuto cogliere il momento come volevamo fare. Ma comunque abbiamo stravinto contro il mercato... iniziamo bene l'era Trump.
Un commento intraday dopo che la situazione eccezionale si stabilizza. Oggi un'altra giornata shock per i mercati, in stile BREXIT, causata da un evento inatteso sui sondaggi elettivi presidenziali americani. Francamente dal punto di vista scientifico non è possibile che dei sondaggi buchino in modo così netto il forecast, e non è la prima volta che accade, appunto da Brexit: ciò lascia intendere che i sondaggi siano pilotati da chi ne ha il controllo politico, proprio a creare condizione di favore per chi poi viene sconfitto in modo pesante, cercando appunto di recuperare dipingendo uno scenario che non esiste. La vittoria di Trump è infatti schiacciante e pensiamo che nemmeno lui se l'aspettava così forte ... un voto nettamente di protesta contro le lobby americane dei malaffari della Clinton e della sua dinastia. Magari sarebbe stato diverso se ci fosse stato Bernie Sanders, che sembrava un buon uomo... Stamattina abbiamo sentito per radio il discorso di Trump e con tutta onestà non ci è dispiaciuto perchè, da una persona poco retorica e molto diretta come lui, simile a noi, sentire parlare di unione, di veterani, di rilancio economico (sebbene tutto in chiave populista e nazionalista) è comunque un bel messaggio alla nazione ed al mondo. Apertura verso Russia (in rialzo oggi) e fine delle politiche guerrafondaie "democratiche" su territori esteri (es denaro su NATO), sono due delle cose che ci piacciono del suo programma su cui trovare storie di speculazione/investimenti finanziari. Il resto è da dimenticare e da scongiurare.
Dopo crollo dei mercati asiatici (Nikkei closed -5% e fischia) la situazione in euro tende a stabilizzarsi e vedremo il posizionamento closing rispetto alle quote di short-coverage ed al livello di S&P500, che appare un driver importante e che era abbondantemente atteso a ribasso sin dall'estate secondo nostra analisi tecnico/esoterica (parliamo di S&P500).
Ricordo che nella tradizione popolare il 2016 sarebbe stato un anno bisesto, quindi "un anno funesto", ed abbiamo avuto Brexit, Terremoti, Trump e probabilmente a questo punto anche la vittoria del NO al referendum costituzionale Italiano, cosa che appare tanto più probabile quanto nei prossimi giorni i sondaggi saranno pro-Renzi. Non tutti i mali vengono per nuocere, tuttavia, e la vita è più forte della morte (come driver), quindi innanzitutto facciamo gli auguroni a Donald Trump ed all'America che continui ad essere un punto di riferimenti nella dinamica globale, poi capiremo come muoverci.
Domani elezioni USA ma oggi data di Gann di Market top che per questo periodo dell'anno (solo per questo) è in alternativa a quella del 2 novembre. Questo dovrebbe essere il market top secondo la teoria dele date statiche di Gann, che quest'anno evidentemente potrebbero soffrire di perturbazioni da elezioni USA. Comunque oggi i mercati vanno sui top, col FTSE/MIB che tenta l'attacco alle quote esoteriche/tecniche/fnanziare di area 16850/890 con triplice resistenza. Si trascurano i dati macro e comunque il mercato è apparso nettamente attendista. L'attacco si compie al closing con una mattinata abbastanza incerta ed orientata al ribasso proprio su un livello su cui consigliavamo operatività long, unico livello che poteva essere interessante per un trade sugli indici euro. L'andamento al close evidenzia anche volumi in aumento sui titoli, anche se in questo periodo sono stati incerti, apparendo più posizionamenti tattici che strategici. Comunque non si smentisce l'ipotesi di un market top, visto che nemmeno si è chiuso il gap-down discusso ieri e quindi tutto in attesa dall'elezione con mercati che scontano la vittoria dei democratici e della Clinton. In genere "sell on the news" quindi se i mercati processano già pro-Clinton (al 71%), domani potrebbe essere una specie di presa di profitto quantunque siano saliti solo per 2 giorni... e se ci sbagliamo tanto meglio visto l'approccio sempre long sui mercati, anche se i modo molto selettivo.
Infine bene l'andamento del Crude, debole e ribassista Oro.
Fra Clinton e Trump non ce ne piace manco uno, forse come "donna moglie di un ex-presidente" meglio quella di Obama, e comunque ci dispiace che vada via Obama; l'abbiamo visto eleggere nel 2008 fra canti gospel e feste di speranza nel pieno della crisi finanziaria sub-prime, in un periodo molto difficile della nostra vita; sono stati momenti bellissimi di cui conserveremo il ricordo (sul sito c'è la storia di quei giorni) e sarà comunque lui il presidente USA che ricorderemo come il nostro presidente USA, così come di Papa Wojtyla conserveremo il ricordo del nostro Papa e come di Maradona del nostro calciatore (poco sopra Falcao e Totti).
Per il trading oggi abbiamo comprato short FTSE/MIB nei primi minuti di contrattazione, praticamente sui massimi di giornata, ed abbiamo venduto tutta la posizione Oro a mezzo PHAU che stiamo ricostruindo in modo strategico su BullionVault, oggi prime pezzature poi ordini permanenti a dai 1250$ in giù quindi da circa 36300 €/kg secondo l'attuale cambio ed il fixing del prezzo fisico. La giornata non è stata entusiasmante in quanto dopo apertura USA segnavamo botta con alcuni titoli in rosso, fra cui gli ebrei di TEVA che manganellano forte, ma al close grazie anche all'obbligazione venezuelana che chiude a 52.42$, con un bel jump da +3%, chiudiamo frazionali positivi. Tentati su BPE, come bancario ben impostato tecnicamente, magari in uscita dalla bolla negativa, abbiamo poi desistito dall'acquisto in quanto probabilmente sarà meglio andare a mezzo certificato BNP a leva su FTSE/MIB qualora si spacchino le resistenze. Se e quando ci rifletteremo.
Iniziamo il commento dalle conclusioni, ossia contentissimi della seduta BOOM ma preoccupati dei consistenti gap-up che si sono generati sugli indici Euro (ed anche S&P500 ne ha uno piccolino). Questo perchè la teoria dei gap, almeno la nostra, ci indica che tutti i gap si chiudono prima o poi (in tempi imprecisati da questa teoria), ed inoltre che si chiudono in ordine inverso, ossia prima gli ultimi formatosi (in informatica è FILO - Firt In Last Out). Questo significa, come da grafico sotto, che nemmeno il gap-down a 16883 si dovrebbe chiudere in quanto "ha la precedenza" di chiusura il gap-up aperto stamattina e non chiuso in giornata. Ciò farebbe scopa con un market top del 8 Novembre (data statica di Gann) che potrebbe segnare un massimo senza chiudere il gap-up (o magari lo chiude pure, sconfessando la seconda parte delle teoria) per poi ritornare a ribasso. Il gap-up non ci voleva, questo in sintesi il nostro timore. Per il resto c'è un netto segnale di bullish reversal ma sostanzialmente quasi arrivato a target...
Altro timore è dallo scenario di volatilità, in questi giorni prima "svariati" gap-down (es DAX) poi oggi apertura in forte gap-up, insomma mercato nervoso, volatile, speculativo, difficile da trading, pericoloso in quanto la vicenda USA non è chiusa.
Circa i fatti sui mercati penso che ne siano tutti informati, ossia FBI "scagiona" la Clinton (ma poi perchè chiamarla col cognome del marito ?) e la probabilità che la signora vinca si alza di parecchio. Anche se non ci fosse stato questo evento noi pensiamo che avrebbe vinto (vincerebbe/vincerà) ugualmente in quanto politicamente forte al punto di truccare le elezioni, unica cosa buona che poteva far l'America "libera" in uno scenario in cui il popolo cieco voleva andare incontro ad un pazzo, arrogante, razzista, classista, guerrafondaio e fondamentalme un figlio di puttana molto peggio della "bugiarda" Clinton. Un po come per il referendum Italiano siamo costretti solo a scegliere tra il meno peggio... questo è il mood di questi anni...
Detto questo oggi forte rialzo dei titoli USA, anche dei titoli italiani, anche se Crude ancora non accenna a girare ed il ritracciamento dell'oro è comunque modesto a significare che non tutto è così scontato. Quindi attendiamo il verdetto di domani notte con l'idea di vedere un market top nei prossimi giorni, anche perchè il paese America è comunque fortemente spaccato e tutt'altro che unito nei suoi valori fondanti, quindi saranno anni difficili. Come nota "politica" oggi tutti pensano solo al denaro, un po come in tutte le parti del mondo. Causa di questo è soprattutto la perdita delle etnie locali e delle tradizioni del '900, a vantaggio della globalizzazione e della società multi-etnica, fra cui la diffusione della "peste" dei Cinesi, popolo per eccellenza legato al denaro più che ad ideali anche umani come l'amore dei propri figli. Giusto il Grande Zar Putin potrà salvarci da tutto questo... riportando in auge la dittatura del proletariato :-)
Quanto al trading vediamo il bicchiere mezzo vuoto perchè è giusto soffrire da un lato per aver comprato posizioni short venerdì closing (ma ci stavano tutte), dall'altro per aver rinunciato a BMPS per questioni scaramantiche, 2-3 tick in meno, ed oggi fa un meraviglioso +20%. Sapevamo che sui ribassi era buona e purtroppo non abbiamo derogato da nostre "best practice". Oggi abbiamo accusato dolore quanto il titolo non ha aperto perchè non riusciva a formare prezzo. Detto questo ingresso long su DAX in open, approfittando di un leggero ribasso di volatilità dopo apertura, nei primi 15 minuti, ma la posizione benchè in positivo non ci convince per quanto detto sopra. Non abbiamo stoppato gli short di venerdì e comunque gli short FTSE/MIB e S&P500 in PTF sempre per quanto detto sopra. Infine oggi SNAM stacca la quota Italagas, ossia 1 titolo Italgas ogni 5 SNAM, azienda di cui abbiamo un buon ricordo per la gestione della fornitura quando abitavamo a Roma, altro che ENI "Gas&Power&Minchia" od altre soluzioni tipo Edison ed ENEL, prezzi bassissimi in regime di monopolio. Non performa parte del nostro PTF, quello legato al settore "OIL&GAS", proprio eccetto SNAM, rispetto alle performance degli indici, quantunque abbiamo anche bancari in PTF (es UC, CS, assicurazioni). Al close chiudiamo con uno scialbo +0.92% che obiettivamente ci intristisce un po' e ci lascia riflettere "sui chilometri persi per guardare qualche centimetro".
Vorremmo parlare di tante cose ma siamo stanchi ed indaffarati.
In primis abbiamo avuto modo di sentire l'audizione in Parlamento sulla legge di Bilancio, su Radio Radicale, ascoltando l'intervento del gatto nero (Padoan) e la replica di Brunetta e di un altro parlamentare e devo dire che nel merito tecnico le critiche di Brunetta sono più che giuste, fra cui il desiderio di raccogliere voti per il referendum gravando ancora sull'indebitamento dello Stato, speculando su migranti e terremoto; invece sono mancate davvero quelle riforme strutturali che il gatto nero va sbandierano con "work in progress". Anche Berlusconi però, ai tempi che governano loro (i tempo in cui Berlusconi chiamava Google così come scritto...), fecero politica da schifo più del gatto nero e del coglione Renzi, personaggio quest'ultimo che oggi, nel quadro politico esistente, è l'unica persona che può portare avanti questo paese; voteremo Sì al referendum anche per evitare crisi politiche che in questo momento ci distruggerebbero più del terremoto, siamo già dei terremotati poi diventeremmo degli zingari.
Altro fatto è l'apertura di un conto su Bullion Vault sul quale compreremo oro e argento in forma probabilmente massiccia al prossimo rialzo FED o prima, quando probabilmente l'oro riperderà il 7% circa rispetto alle quote di oggi, quote che a nostro avviso, visto che a dicembre FED alzerà i tassi, prezzano anche il rischio Trump, ben peggio del gatto nero, in quanto persona dai DNA violento e prepotente; monterebbe un popolo di mostri, razzisti, classisti, delinquenti più di quanto lo sono oggi, con ripercussioni sociali in tutto il mondo, in primis in Italia che è sempre un feudo americano. Tornando all'oro l'andamento dei prodotti finanziari, ossia dell'oro finanziario, per noi è poco gestibile, sia con i future che è da trading, sia con l'ETF PHAU (vedi ultimo articolo pubblicato sul corso di borsa), dove non ci fidiamo a mettere somme rilevanti; Bullion Vault che da anni hanno nostri amici è in effetti una via alternativa alla detenzione fisica (dietro mattonella), fatta in modalità telematica con un rischio provider estremamente basso. Non ci hanno pagato per scrivere queste cose e quindi in pratica questa è una pubblicità spontanea che ci sentiamo di fargli. Oggi abbiamo anche chiamato per dei chiarimenti, ci hanno fatto un'ottima impressione.
Andando poi sui mercati, oggi scenario closed ed andamento sempre bearish ma se USA fa uno sforzetto in più (tipo 2099/2100) si andrebbe a generare un BULLISH REVERSAL PATTERN S&P500 dopo ipervenduto tecnico (BB-, RSI, MFI ecc..). I dati macro USA anche oggi in secondo piano, non sembrano male, ma comunque scambi in aumento sul nostro mercato, pronto a seguire il faro americano già da lunedì se il close sarà quello che desideriamo. Anche da crude potrebbero venire segnali di fiducia, anche se per adesso tutto ristagna cadavere in zona di confine con la "morte", anche se finché c'è fan bullish c'è speranza.
Venendo al trading oggi abbiamo provato ad allegerire gli short come da strategia dichiarata, ossia sell degli short più che continuare a mettere roba nel calderone, ed abbiamo venduto dei turboshort FTSE/MIB sui massimi di giornata, alcune pezzature minishort S&P500 in open sui massimi di giornata, quindi bene queste vendite. Non vedendo l'indice che superava quota 16380, livello di short coverage orario, al closing abbiamo ricomprato poi un migliaio di pezzi short, per essere pronti a gestire un'eventuale pulizia del mercato lunedì mattina. Fortemente orientati all'acquisto di BMPS con un ordine inserito in mattinata sotto i 0.21, rimasto ineseguito tutto il giorno e poi cancellato al closing. Non abbiamo alzato il livello, da 0.2098, a 0.21x perchè in genere porta male... Oggi PTF fa il quinto segno meno matematico, -0.03%, anche se operativamente non è che sia un problema: ci sono munizioni da spendere sui ribassi (solo in caso di bearish continuation in ipervenduto), ci sono mine di hedging piazzate qui e là (FTSE/MIB, S&P500, Crude), ci sono missili pronti per azioni strategiche sul settore Consumer e su GOLD, l'importante sarà la parte centrale di novembre (bullish) e di dicembre per chiudere in positivo un'anno tecnicamente molto difficile nel quale comunque ci siamo fatti rispettare.
Mercati ancora sotto botta, nulla in queste ore riesce a cambiare lo scenario bearish che si è dipinto sul nostro mercato da ieri, dopo la perdita del supporto importante FTSE/MB posto in area 16700 circa. I razionali sono sempre gli stessi, no news rispetto ai ieri e quindi evitiamo di scrivere cose scontate. Evidenziamo solo che il newsflow sui dati macro USA ed UK della mattinata, sostanzialmente in linea alle attese, è passato in secondo piano a causa del sempre più incerto esito elettivo presidenziale USA: francamente non riusciamo ad immagginare chi possa votare per Trump, anche se la Clinton non è che dia fiducia come ce la dava il buon Obama, che è stato un buon presidente (anche se ha fatto poco proprio per i neri), ma comunque siamo per la vittoria della Clinton come forecast su questo importante aspetto del mercato. Venendo alla nostra operatività daily oggi è andata bene in quanto avevamo dato un long su TerniEnergia, fra i migliori titoli dell'MTA, ed uno short su Brembo fra i peggiori del paniere. Anche l'indice non ha dato prova di forza ed il suggerimento di short "in mattinata se positivo" si è tradotto positivamente a partire dai 16550/600 al close di 16400, quello che in effetti oggi ha fatto il mercato. Il close è sempre in area numerologica, stavolta su Gann Level.
Per il resto non possiamo che attendere i nostri giorni dove ci prenderemo una rivincita sulla borsa. In verità vorremmo prendercela anche sul lavoro essendo "persone d'altri tempi" che non conoscono termini ed atteggiamente come individualismo, antagonismo, egoismo, arrivismo, ostruzionismo e lobby... per noi il lavoro è vita e non solo denaro e purtroppo non possiamo ridurre la faccia come vorremmo a chi ha tradito la nostra fiducia, un peccato che Dante poneva nell'ultimo girone del suo INFERNO. Figuratamente almeno al brokerage gliela faremo appena il mercato ce ne darà la possibilità, continuando a muoverci con intelligenza sul mercato giorno per giorno, altrimenti non verrà nulla di buono perchè è tutto regolato in modo molto preciso. Sul lavoro si tratta di attendere l'aiuto di Dio perchè da soli non possiamo farcela...
Detto questo per il trading oggi ENI ha chiuso il suo gap-up a 12.5 e poi è partita a razzo in un momento in cui il crude iniziava a risalire la china, non siamo riusciti ad entrare se non a 13.8 dai 13.5 perchè è stato tutto molto veloce e seguivamo anche altre storie. Questo ingresso ci penalizza al close come sempre succede quando si opera in trading, ma sul lungo periodo dovremo essere premiati anche perchè abbiamo comprato a 12 e non a 19... Abbiamo aperto delle posizioni short FTSE/MIB dopo questo acquisto quando l'indice batteva area 16550 circa, pronti ad abbandonarle se e solo se l'indice supererà il suo livello di short-coverage, cosa che pensiamo farà entro il 20 novembre; da capire però dove si assesterà quello livello, un po come una faglia di terremoto, in quanto prima dovremo vedere il minimo. Per il resto su apertura USA eravamo in positivo, grazie ad alcuni nostro cavalli di battaglia come Transocean (RIG) da +10% e WFM da +5%, anche se al close tutto si spegne con S&P500 arrivato finalmente a target di timing, ossia sotto 2095. Speriamo che tanga almeno l'area 2080 che è un supporto tecnico importante al mercato americano, poi verranno quelli esoterici.
Presidenziali USA, crude a ribasso e referendum Italiano (su Italia) sono i razionali del newsflow a spiegare il calo accentuato dei mercati, che al close perdono un livello di supporto al bull market. Questa l'estrema sintesi di una giornata che si è evoluta in modo amaro" perchè al di sotto di una previsione negativa ma comunque contenuta, negatività che poteva trovare supporto ad esempio in area 16695/667 FTSE/MIB su cui insisteva un gap-up rimasto aperto tempo fa e sul quale il mercato inizialmente aveva reagito. E' andata così.
Quando si creano i gap poi si dovranno comunque chiudere, in tempo imprecisato, e quindi anche il gap-up che si è chiuso oggi ci sta tutto nella dinamica di mercato laterale saltellante con fase profonde di move, in sequenza, che appunto assomigliano a trend. L'unica cosa positiva che vediamo oggi è che si è aperto un gap-down a 16880 circa che dovrà essere chiuso, per primo, come per altri gap che ci sono sul mercato andando indietro nel tempo (anche anni), ma per il resto il close bozu a 16470 con lunga candela rossa è proprio un brutto segnale. Un'evoluzione che alla fine non ci aspettavamo (-2.5% con bancari massacrati) peggiori d'Europa dopo essere stati i primi per tanti giorni. Proprio dai bancari poteva venire la riscossa, con potenziali key buy pattern dopo 3 giorni di storno dai massismi, invece sono stati proprio loro a cercare di ferire a morte il toro. Facciamo il tifo per il bull market che ha ancora un piccolo livello di forza, area 16440, che trovi l'energia di trafiggere il maledetto brokerage pieno e forte nella panza come successo realmente in diverse corride (in cui esultiamo a favore degli animali): coraggio ! Mastichiamo comunque amaro e non ci aspettiamo nulla di sorprendente da FED, per come è andato l'oro in questi giorni, non pensiamo sia proprio il momento giusto per alzare i tassi ne di dare messaggi forti di cambio di politica monetaria, magari fra un mese sì potranno anche alzare con la Clinton che comunque tranquillizza lo scenario con il suo approccio razionale e sempre riflessivo, come fu nel caso dei pompini del marito, episodio di perdono da giudicare positivamente anche come logica "pro-family" (le ragioni reali ovviamente non sono quelle, ma il potere). A meno che FED statsera non voglia dare un'altra coltellata al toro, quello americano, per adesso la dinamica USA è "naturale" ed addirittura con possibilità di essere bear trap, visto il credo rialzista da qui a fine anno (laterale rialzista da queste quote o poco sotto).
Venendo al trading eravamo contenti prima di pranzo del trade su BMPS, poi abbiamo iniziato a masticare amaro ed abbiamo dovuto riconoscere da un lato di aver venduto troppo presto lo short di hedging su FTSE/MIB dall'altro di aver comprato crude quando non c'erano segnali di bullish reversal. Paghiamo oggi l'errore dell'hedging diminuito con un close poco sotto il -1%, anche per aver alleggerito l'oro che sui 1298/1300 segnava un resistenza e che oggi procede un altro pezzo avanti (PHAU sempre meno). Era da comprare BMPS che al closing ha tenuto area 0.23, livello importante nella dinamica oraria al punto da renderlo meno rischioso di FTSE/MIB, ma già siamo molto impegnati long e quantunque coraggiosi non vogliamo rovinare la bella performance di PTF dell'ultimo periodo; puntiamo ad abbandonare l'hedging su FTSE/MIB, Crude e S&P500 cercando di trovare il bottom del mercato e portando a casa profitti da quelle posizioni, più che continuare a mettere pezzi long nel calderone, visto che di occasioni ce ne sono pochissime e quelle importanti ce le siamo già assicurati. Forse DAX come indice può essere una buona scelta, per il nostro PTF poco pesato su Germania, anche qualche obbligazione nazionale che paga cedola a dicembre potrebbe essere da trade, tipo quella della CdP Marzo 22, fra le poche sotto i 100.
Portiamo in ca$$a questi 6 punti e mezzo fatti su BMPS nelle prime 2 ore di negoziazione. Come suggerito stamattina su nostra Operatività DAILY, BMPS si comprava a 0.22 e noi l'abbiamo fatto alla seconda sospensione a ribasso, ossia sul -10% intraday. C'è una discreta possibilità di ritorno in area 0.24 ma non potendo presidiare ci siamo accontentati del bottino e della gloria aver accoltellato nuovamente il brokerage milanese ! L'avemo sfonnati !
Ci lascia un po l'amaro in bocca questa seduta, per come è andata, visto che i mercati erano partiti bene su decisione BoJ di tassi invariati e sui dati dell'economia cinese, ma poi il mercato non prende forza e degenera sulla prima resistenza utile. FTSE/MIB fa infatti il test di 17225/75, con un massimo intraday a 17256, e poi inizia la piegata, livello e dinamica che avevamo dato short esattamente come successo oggi. Si transita sotto i 17000 puntando area 16800/600 in un movimento tecnico acceso nelle ultime sedute di Ottobre e inizialmente rimasto involuto. Guardando S&P500 si proietta in area 2095 come da timing TC-52 week, segnalato anch'esso nell'analisi weekly, che vedeva una porzione terza a ribasso a scadenza 6 novembre sotto questo livello, anche se al tempo stesso ci si aspettava un market top in data 2 od 8 novembre, pensando che alla fine il bull market si facesse sentire. Noi pensiamo che oltre questa conflittualità sia più che altro sempre l'attesa FED e presidenziale a penalizzare il mercato, e l'incertezza come sempre infastidisce il mercato, così come adesso è con la vicenda delle email della Clinton. Questo ribasso potrebbe rappresentare un occasione da Trading sul mercato Americano (ed anche altrove), in vista di chiusure di fine anno meglio dell'attuale, magari con un 10% di rialzo iniziando dal 9 novembre con il nome della Clinton. Comunque intanto domani decisione sui tassi compresi quelli inglesi, giornate importanti.
Circa il trading non ci siamo messi short ma dopo quel test FTSE/MIB fallito abbiamo venduto BMPS, che oggi aveva inziato bene, venduta con l'idea di comprarla più in basso. Alla fine però abbiamo incrementato UC sul suo livello spartiacque strappa-long, 2.21/20, come da operatività suggerita, supportati da un quadro complessivo in un miglioramento, anche se Crude non da segni di forza, che aiuteranno i titoli major. Oggi comunque PTF in bel positivo, poi eroso quasi totalmente al closing, ma risultato molto megliore dei mercati, con bella performance da Obbligazione Venezuelana e nostri titoli USA, fra cui Mosaic. Anche l'andamento dell'Oro ha fatto brodo, e su questo abbiamo da dire. ETF PHAU (Oro Fisico) dovrebbe trovare benchmark nel prezzo spot dell'oncia fisica, come meglio spiegato sotto, unico articolo su rete che risale al 2010 in quanto l'informazione finanziaria moderna è illegibile, partendo da quella sul sito borsa italiana, una volta downlodable. Molto difficile verificare cosa prezzi questo ETF lo diciamo perchè oggi l'ORO è andato su un nostro target, il future betteva 1298$, e l'ETF PHAU non ha avuto questa performance. In effetti il prezzo dell'oncia non è salito, fonte Yahoo finance, e noi ce la siamo presa un po a male... visto che su oro abbiamo quasi il 30% del capitale. Forecast giusto ma prodotto non perfettamente correlato.
Dal sito http://www.etfplus.net/nl/newsletter0410.htm: Nel mercato Etfplus di Borsa Italiana sono negoziate due Etc sull’oro fisico: il Gold Bullion Securities (Isin: Gb00b00fhz82, ticker: Gbs) e l’Etfs Physical Gold (Isin: Je00b1vs3770, ticker: Phau), che hanno una commissione totale annua (Ter), rispettivamente, dello 0,40% e 0,39%. Questi costi sono addebitati, pro rata temporis, su base giornaliera e detratti dall'oro posto a garanzia delle due Etc alla fine del mese, attraverso la vendita dell’oro. Il diritto di proprietà sull'oro (Metal Entitlement) decresce dunque ogni giorno di una percentuale pari a quella del Ter giornaliero ed è indicata sul sito dello sponsor, Etf Securities Ltd, perché serve a calcolare il valore patrimoniale netto pro quota, dato dalla seguente formula: M.E. x 0,1 oncia d’oro x il fixing pomeridiano dell’oro (lingotti puri almeno al 99,5% del peso di 350-430 once) calcolato dalla London Bullion Market Association.Entrambe le Etc investono i propri asset in lingotti d’oro purissimi, depositati in caveau della Hbsc Bank, e sono quotate in euro. Espongono l’investitore, pertanto, al rischio di cambio Eur/Usd, che si rivelerebbe un vantaggio solo nelle fasi di apprezzamento del biglietto verde. Ai fini fiscali, le Etc sono trattate come un’azione o un certificato: tassazione al 12,5% sulla differenza tra i prezzi di vendita e acquisto (redditi diversi) e perdite compensabili con eventuali profitti realizzati nei successivi 4 anni
Con questo post iniziamo una serie di articoli in stile "legarsela al dito", che troverete "linkati" al fondo della colonna destra del TradeBlog, articoli che poi riscopriremo a tempo debito andando a toglierci qualche sassolino dalle scarpe che proprio ci ha dato fastidio.
Ieri sera ci è caduto l'occhio su questo articolo: Hedge fund manager explains why oil will be capped at $50. L'articolo, che invito a leggere, riferisce di dichiarazioni dell'Hedge Fund Manager Anna Nikolayevsky, sicuramente una bellissima signora dal fascino russo e dallo stile americano (da come parla "contratta"), di biografia di eccellenza che potete trovare ricercando il suo nome su Internet. Ora non vogliamo dire che sia una puttana d'eccellenza che ha guadagnato il successo facendo pompini negli uffici della Goldman Sachs e rifilando "pacchi giganteschi" (come è chiesto a tutti i dipendenti), ne vogliamo dire che odiamo la parola Manager tanto più quanto declinata al femminile, spesso espressione della sola dote di "comunicazione attenta" e persuasività, dietro una scarsa o totale mancanza di capacità professionale (come la Boschi). Ecco non vogliamo certo dire questo ... lungi da noi solo pensarlo ... anche se l'articolo non ci convince affatto e ci irrita profondamente per quello che rappresenta nel suo complesso, sia per come si fanno i soldi in questo cazzo di mondo, sia per il merito tecnico. Dissentiamo infatti dal suo "limite dei 50$" e sopratutto dissentiamo dalle ragioni indicate di questo forecast, individuate in automobili più efficienti nei consumi, nello sharing delle auto e nella crescita dei veicoli a motore elettrico... come se la domanda del crude fosse dovuta principalmente ai consumi delle auto per portare a spasso le puttane russe da una parte all'altra della città di New York...
Adesso pur se 50$ è un evidente resistenza tecnica/esoterica, pur se il crude a 50$ ha raddoppiato di prezzo rispetto ai minimi del 2015, pur se queste valutazioni bearish intervengono in un momento di debolezza del crude (ben 10 sedute di ribasso proprio da area 50$), e pur se lo scenario economico globale non traspira sicuramente "euforia" da espansione economica, musi gialli inclusi, al punto che la razionalità potrebbe anche sposare questa view, pensiamo che non sarà così e che ci sia la prospettiva di vedere il crude a 66.5$ nel corso del 2017, tanto più quanta crisi dell'azionario ci sarà, così come già successe quando ci fu la crisi del mutui subprime ed il crude viaggiava in area 144$...
Hope’ and ‘need’ are not strategies, Nikolayevsky said.
E la fan bullish a 42$, te la sei persa ? fabiolongo.com said.
Ritorneremo sull'articolo, che ci siamo legati al dito (al blog).